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Un seggio elettorale
Bologna, 20 gennaio 2020 – Mancano sei giorni alle elezioni regionali che decideranno il prossimo governatore dell’Emilia-Romagna. L’ultima volta il presidente fu eletto con un’affluenza del 37%. Così c’è chi ha deciso di fare campagna contro l’astensionismo: la Comunità islamica di Bologna. "Andiamo a votare, vez!", l’invito del primo post sulla pagina Facebook, l’esordio di una "campagna social di sensibilizzazione al voto". Seguito, poco dopo, da un’altra esortazione: "Non siamo più sbarbi, andiamo a votare". ‘Sbarbi’ e ’vez’ non sono termini casuali, perché il messaggio si rivolge a una parte rilevante dei musulmani che possono votare: i giovani, spesso figli di immigrati nati in Italia. "Anche i giovani musulmani di origine straniera sono italiani – ricorda la vicepresidente della Comunità islamica di Bologna Rassmea Salah –. E quindi nell’italiano usano le stesse espressioni dialettali che usano i coetanei ‘autoctoni’". E per loro, come per chiunque, vale un antico e attuale concetto: "Se non ci occupiamo della politica, la politica non si occuperà di noi. Vogliamo che i nostri ragazzi italiani e musulmani siano cittadini consapevoli e attivi, nel sociale e nella politica".