Elezioni Comunali 2020, Salvini. "Imola è centrale. Stavolta ci siamo anche noi"

Il leader del Carroccio a Castel Guelfo dall’amico Tonelli. E in mattinata terrà a battesimo la lista della Lega al Molino Rosso

Il leader della Lega, Matteo Salvini

Il leader della Lega, Matteo Salvini

Castel Guelfo, 22 agosto 2020 - A Imola, "come le vicende dal passato hanno dimostrato, non esiste solo la sinistra. Stavolta ci siamo anche noi". E il centrodestra, puntando sul leghista Daniele Marchetti come candidato sindaco, ha scelto "uno dei nostri uomini migliori". Parola del leader del Carroccio, Matteo Salvini, arrivato ieri sera a Castel Guelfo (accolto da oltre 300 persone e qualche contestazione sulle note di ’Bella ciao’) per partecipare a una cena organizzata dal deputato imolese Gianni Tonelli (che si è dilettato fra canto cucina), ex candidato sindaco oggi consigliere comunale nel piccolo comune del circondario, e per tenere a battesimo (questa mattina al Molino Rosso) la squadra della Lega per le amministrative del 20-21 settembre (capolista Simone Carapia).

Salvini, si torna in Emilia-Romagna, terra per voi storicamente ostica, per l’inizio di una lunga campagna elettorale che inizia adesso con le Comunali di Imola e Faenza e si concluderà tra un anno, con il voto a Bologna. Qual è lo spirito, dopo la sconfitta alle Regionali di gennaio? "Torno volentieri in Emilia-Romagna. È una terra stupenda, accogliente e affettuosa. Ci ha regalato un risultato che lì la Lega non aveva mai ottenuto. Penso che, per rimanere nell’immediato, ce la giochiamo con ottimi candidati sia a Faenza che a Imola. Ovvio poi che stiamo già ragionando su Bologna, dove per la prima volta nella storia abbiamo aperto un punto Lega in pieno centro, con persone che si sono messe a disposizione per le Comunali dell’anno prossimo. Alcune sono senza tessera di partito, ma provengono dal mondo dell’impresa, del commercio e delle professioni".

A Imola il centrodestra schiera un candidato ‘politico’, il consigliere regionale Marchetti. "Imola è centrale per mille e uno motivi: sportivi, economici e culturali. Abbiamo chiesto un impegno a uno dei nostri uomini migliori. Poteva starsene tranquillo in Regione, a fare quello che per cui è stato eletto dai cittadini; ma quando la tua città chiama non puoi dire di no. A Imola poi, come le vicende dal passato hanno dimostrato, non esiste solo la sinistra. E questa volta ci siamo anche noi".

A Bologna, invece, qual è l’identikit del prossimo candidato sindaco del centrodestra? "Quando si vinse a Bologna, lo si fece col modello Guazzaloca. E cioè con una coalizione di centrodestra allargata alla società civile. Secondo me quello è un modello che coinvolge. E può essere utilizzato in tutte le grandi città al voto nel 2021".

Cosa la spinge a credere, come ha detto l’ultima volta a Bologna, che ora la città sia davvero ‘contendibile’? "A differenza del passato, quando la partita era difficilissima già in partenza, ora c’è un gruppo di lavoro che sta già lavorando sul programma: viabilità, mobilità, barriere architettoniche, commercio… Insomma, partiamo per tempo. E poi, rispetto a prima, quando si faceva davvero tanta fatica ad avvicinare le persone, ora c’è tanta gente che si mette a disposizione. Molti bolognesi si avvicinano spontaneamente alla Lega, mentre prima dovevamo rincorrerli. E questo è un buon segno".

Errori da non ripetere, rispetto all’ultima campagna elettorale? "Sono competizioni e storie completamente diverse. I comuni dell’Emilia-Romagna chiamati al voto meritano di più per i loro cittadini. I candidati sindaci faranno la differenza. E noi, sia a Faenza che a Imola, abbiamo scelto due persone assolutamente in gamba".