Troppo grasso per l’intervento. "Nessuno voleva operarmi"

La disavventura a lieto fine di un agricoltore fanese che aveva una massa al rene "In due ospedali mi hanno detto che era rischioso. Salvo grazie ai medici di Jesi"

Fano, 18 dicembre 2022 - "Quando ho scoperto di avere una grande massa all’altezza del rene mi sono sentito dire da due ospedali che ero troppo obeso e che l’intervento sarebbe stato troppo rischioso. A 58 anni con tre figli, il più piccolo di 11 anni, mi è crollato il mondo addosso ma per fortuna ho incontrato dei professionisti e una struttura che mi hanno salvato la vita". A parlare è Mario (nome di fantasia), agricoltore del Fanese che il 6 novembre scorso è approdato all’ospedale di Fano dopo essersi allarmato per una pipì molto scura. Qui ha scoperto che una massa importante (poi rivelatasi di 14 per 12 centimetri), cresciuta nel suo corpo fino a comprimere le vie biliari.

Da sinistra, i primari Vincenzo Ferrara e Tonino Bernacconi
Da sinistra, i primari Vincenzo Ferrara e Tonino Bernacconi

"A Fano mi hanno detto che non potevano operarmi in quanto obeso (160 chili, ndr), ad Ancona che prima avrei dovuto fare tre mesi di dieta. Ma attendere avrebbe significato che la malattia sarebbe avanzata irreversibilmente – aggiunge tra le lacrime -. Allora io e mia moglie che conoscevamo il primario dell’Urologia dell’ospedale Carlo Urbani, Vincenzo Ferrara, disperati gli abbiamo mandato un messaggino consapevoli del fatto che era domenica e avremmo potuto disturbare. E lui poco dopo ci ha richiamati e mi ha subito preso in carico, nonostante l’obesità".

"Qui, al Carlo Urbani – racconta al Carlino appena tre giorni dopo l’intervento eseguito in laparoscopia nelle sale 3D dell’Urbani – ho conosciuto il primario dell’Anestesia e rianimazione, il dottor Tonino Bernacconi, un altro santo come il primario Ferrara. Anche lui ha voluto seguirmi personalmente in sala operatoria durante il lungo e complesso intervento. Ora sono qui a raccontarla e ancora non mi sembra vero anche se sono consapevole che potrebbero esserci altri ostacoli. Ma se non fosse stato per la presa in carico da parte di questa fantastica equipe di Ferrara e Bernacconi, dell’umanità della caposala dell’Urologia e Chirurgia Carla Carletti e di tutti gli operatori sanitari incontrati qui all’Urbani non so che fine avrei potuto fare".

"Vorrei portare la mia testimonianza dell’eccellenza che c’è qui a Jesi – conclude – per far capire quanto sia sbagliato non investire in essa e depotenziarla". "Con la tecnica laparoscopica – conferma Ferrara – abbiamo asportato una massa importante che toccava rene e intestino e comprimeva le vie biliari. Grazie alla grande disponibilità del dottor Tonino Bernacconi abbiamo affrontato un intervento non semplice ma che è ben riuscito. Il paziente già il giorno dopo camminava e presto sarà dimesso".