Napoli-Fano in Panda, con mezzo chilo di coca

La Finanza sgomina grosso giro di spaccio: 5 arresti, due donne e tre uomini. La piazza principale, il parcheggio di via Vittime di Nassirya

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Due donne facevano le corriere della droga, dalla Campania a Fano: una di loro con prole appresso, tutti bambini o ragazzi minorenni, per dare meno nell’occhio in caso di eventuali controlli delle forze dell’ordine. Solo che il 5 ottobre scorso la Panda gialla molto usata che viene fermata al casello dell’A14 di Fano, deve fare i conti, a parte che con gli occhi dei militari, anche con il naso di Alex, il cane della Guardia di Finanza: che in breve fa saltare fuori dall’auto più di mezzo chilo (550 grammi per l’esattezza) di cocaina, valore sul mercato sui 25-30mila euro. E subito scattano le manette per detenzione a fini di spaccio ai polsi delle due donne della Panda: ambedue di Torre Annunziata, una di 37 anni, l’altra di 33, trasportavano droga in cambio di soldi. Una delle due è la mamma dei tre figli minori seduti dietro la Panda, tanto che il pm della procura di Pesaro, titolare delle indagini, contesterà a lei e alla presunta complice anche l’aggravante della presenza dei minori. Ambedue avevano tentato, inutilmente, di disfarsi della droga, gettandola dal finestrino.

Sono i primi due arresti dell’operazione chiamata dalla Finanza "White Mule", corriere bianco, visto che i "mule" nel gergo inglese dello spaccio, sono i corrieri della droga. Alle due donne, ora ai domiciliari, si sono aggiunti altri tre arresti, tre uomini, tutti originari della Campania, ma stabilitisi da tempo nel Fanese: Vito Arcella, di 39 anni di Terre Roveresche, poi Fabio Troncato, di Fano, 36 anni (questi due portati in carcere ieri), e un terzo di Cartoceto, Massimo Cozzolino, 48 anni, ai domiciliari, ritenuto dalla Finanza quello che faceva da tramite tra le due donne e gli altri due, le menti del gruppo.

Perchè il rifornimento della cocaina avveniva a Torre Annunziata, lo spaccio a Fano e dintorni. A Fano, la piazza principale dello spaccio era un parcheggio della via Vittime di Nassirya, nei pressi del quale abitavano alcuni parenti di Troncato. Le notifiche dell’ordinanza firmata dal Gip di Pesaro sono state fatte ieri. Stamattina è prevista la convalida degli arresti, da remoto.

Dopo l’arresto delle due donne, infatti, partono le indagini – sostanzialmente le intercettazioni telefoniche dei 3 smartphone sequestrati il 5 ottobre – che porteranno alla scoperta della "compagnia" che governa lo spaccio. Quando grazie agli incassi dello spaccio fanese il gruppo riusciva a racimolare un discreto tesoretto, un membro (o Arcella o Troncato, secondo gli inquirenti) partiva per andare a comprare la cocaina a Torre Annunziata e poi rientrare nel Fanese e rivenderla. Come era avvenuto nell’ottobre scorso, quando la Panda, stavolta con le donne dentro, viene bloccata al casello dell’A14.

Da allora le indagini vanno avanti: vengono anche sequestrati un’ Audi Q5 e uno scooterone Yamaha T-Max 500, ai fini della confisca: i due mezzi risultano intestati a una persona (non indagata) vicina ad Arcella, e utilizzati secondo gli inquirenti per lo spaccio. Perquisite poi 7 abitazioni, nella provincia, per "individuare ulteriori elementi – scrive la Finanza di Pesaro – a sostegno delle ipotesi investigative". A casa di Arcella, ad esempio, vengono trovati in una cassaforte 16mila euro.

Alessandro Mazzanti