"Risonanza: quattro mesi La colonscopia nel 2023"

L’ira di Lorenza Mosca Teodonno: "Da giorni combatto con il Cup. Non è giusto che il cittadino sia costretto a rinunciare all’assistenza pubblica. C’è chi non può"

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Quattro mesi per una risonanza magnetica e un anno e mezzo per una colonscopia. Questo, secondo Lorenza Mosca Teodonno, offre la sanità pubblica quando si tratta di prenotare visite specialistiche: lei da giorni è alle prese con il Cup regionale (Centro unico di prenotazione) per tentare di ottenere appuntamenti medici per se stessa e per la madre. Per la mamma, il Cup le avrebbe proposto la risonanza magnetica a settembre, in una clinica privata convenzionata in Romagna, più precisamente a Misano, per la colonscopia a cui lei stessa si deve sottoporre non se ne parla prima del 23 ottobre 2023.

"Si rende conto che mi volevano fissare l’appuntamento ad ottobre 2023 – racconta desolata la signora – per un esame che mi è stato consigliato dopo un ricovero ospedaliero, alla fine di marzo? E poi indovini dove dovrei fare la visita? A Fabriano o ad Ancona". Per Lorenza la lista d’attesa è tutta in salita, in quanto lei non rientra in nessuno di quei casi prioritari (codice U-Urgente la visita va eseguita entro entro tre giorni, codice B-Breve la visita va fatta entro 10 giorni, codice D-Differita entro 30 giorni, codice P-Programmata entro 180 giorni) che le avrebbero permesso di "saltare la fila" e ottenere la visita specialistica in tempi brevi o quanto meno accettabili. A lei, come alla maggior parte dei cittadini, non rimane che mettersi in lista d’attesa e attendere pazientemente il proprio turno oppure risolvere la questione telefonando ad un dei tanti centri medici privati presenti sul territorio. "Per abbreviare i tempi non rimane che rivolgersi ai privati – fa notare la signora Lorenza – io posso ancora permetterlo anche se ho un lavoro da dipendente dove guadagno 900 euro al mese, due figli a carico e sono separata. Per mia madre la situazione è più complicata: lei percepisce 600 euro di pensione sociale e con quella somma pagare 270 euro di risonanza magnetica non è cosa da poco. Inoltre mia madre non può attendere quattro mesi".

"Certo che ci sono persone – prosegue Lorenza – che economicamente stanno peggio di noi, ma non è giusto che ci si debba rivolgere ai privati perché la sanità pubblica ha tempi d’attesa così lunghi". E ancora Lorenza: "Ogni anno mi devo sottoporre a una visita reumatologica, ma al Cup continuano a rispondere che non ci sono le liste di prenotazione, ma cosa vuol dire?" Spiega Lorenza che non è facile neppure interloquire con gli impiegati del Cup: "Perché ci sono quelli educati e disponibili a fornire le spiegazioni, ma con altri è ancor più complicato". Tornando alla visita reumatologica annuale, non rinviabile, la signora sa già che se non le daranno l’appuntamento in tempi celeri sarà costretta a chiamare un centro medico privato e fissare un appuntamento a pagamento. "La visita reumatologica – spiega – non è assolutamente rinviabile". Oggi, comunque, la signora tornerà all’attacco del Cup regionale, sperando di essere più fortunata di ieri, poi un ultimo tentativo con l’Urp (l’Ufficio relazioni pubbliche) almeno per avere le necessarie spiegazioni. Il che non è scontato.

Anna Marchetti