"Le case del Comune in stato di abbandono"

Abitazioni fatiscenti e portoni rotti: "Gli appartamenti sono pieni di muffa,. Tenendo acceso il riscaldamento tutto il giorno la temperatura è di 17 gradi"

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Abitazioni fatiscenti, portoni rotti che permettono l’ingresso di senzatetto e creano le migliori condizioni per gli spacciatori. E’ la situazione del complesso delle case popolari di via Graffigna. Una situazione che si può sintetizzare con una sola parola: degrado. "Vivere in una casa del Comune non può essere una vergogna – spiegano i residenti – ma lo diventa quando ti ritrovi a vivere nel degrado. Gli appartamenti sono pieni di muffa, le pareti trasudano acqua creando pozze sul pavimento, tubature vecchie, finestre rotte e pericolanti. Abitazioni fredde e umide. Benché si accendono i termosifoni, il calore non si mantiene. Tenendo acceso il riscaldamento tutto il giorno la temperatura è di 17 gradi e se si spegne arriva in poco tempo a 15, 14 gradi. Quando avvisiamo per fare presente il problema, ci rispondono che non ventiliamo abbastanza l’appartamento e che accendiamo poco i termosifoni". I residenti parlano di complesso immobiliare fatiscente anche all’esterno: "Non è stato neanche ristrutturato dopo il terremoto, i balconi nella parte frontale sono ancora ricoperti con i teli verdi per evitare che cadano i pezzi, con i ferri a vista, ma sono ancora utilizzati da chi ci vive. Le cantine sono inaccessibili, se salta la corrente, accedere ai piani sotterranei è terribile, il puzzo di muffa è irrespirabile, sotto i contatori dell’acqua ci sono perdite, ma la cosa più preoccupante è il sostegno che è stato posto sotto l’entrata con dei portanti: probabilmente le due palazzine si stanno richiudendo su sé stesse. Un minimo di scossa di terremoto sembra amplificata, cade tutto con scosse di 23 gradi, meglio non immaginare con una scossa di 56 gradi". I residenti lamentano il fatto che le soffitte siano accessibili a tutti anche a chi non vive nel condominio perché il portone è rotto da anni ed è stato tolto, appoggiato all’entrata insieme a mobili di qualcuno che ha deciso di lasciarli li anziché buttarli in discarica. Stessa situazione sulle scale e per le soffitte: mobili ammucchiati, pacchi famiglia alimentari lasciati in giro per la felicità dei topi. Mancano anche le finestre e ci piove dentro. Tra piccioni e gatti randagi, le soffitte sono piene di escrementi e gli spazi destinati alle abitazioni sono inaccessibili. Non è permesso chiudere le porte delle soffitte perché vengono ripetutamente scassinate, aperte e depredate. "La realtà quotidiana di ritrovarsi sconosciuti sulle scale – aggiungono i residenti - che spacciano, si drogano, fanno rumore anche durante la notte, non è rasserenante. Tanti i tentativi di scasso nelle abitazioni e nelle cassette postali. I citofoni non funzionano, i campanelli all’entrata vengono ripetutamente strappati e lasciati penzolanti con i fili elettrici a vista. Questa non è vita, chi di dovere faccia qualcosa".