Una Fermana in crisi nera: "Come è possibile uscirne"

La spinta del pubblico canarino è tanta. Basterebbe poco per fare risultato

Una Fermana in crisi nera: "Come è possibile uscirne"

Una Fermana in crisi nera: "Come è possibile uscirne"

"La Fermana non riesce a fare due passaggi di fila": l’ha detto il telecronista di Sky Sport durante la partita contro il Rimini. Come dargli torto. Il primo tempo del match giocato lo scorso sabato sera è stata forse la peggiore versione dei gialloblù di questa stagione, e ce ne vuole viste le decine di altre prestazioni non all’altezza (per essere gentili).

Giocatori che in campo passeggiano, zero idee offensive e un’organizzazione difensiva inguardabile. Senza contare il fattore età: tra i titolari, solo in quattro sono nati dopo il 2000, e in campo ci sono addirittura nati prima del ’90. Nessuna "discriminazione" verso i più esperti, anche perché una dose di loro in Serie C serve sempre, ma ce ne sono troppi e alcuni anche sbagliati. E in campo si vede, anche quando si prova ad accelerare la manovra, la squadra è appesantita, non ce la fa e si ingolfa.

Nel secondo tempo, dopo che l’esperimento 3-5-2 non è visibilmente riuscito, Protti è tornato al 4-3-3. La Fermana ha tenuto più il pallone, ma solo perché lo voleva il Rimini, che giustamente non aveva nessuna fretta essendo in vantaggio. Ma le occasioni arrivano solo dopo il 72esimo: Misuraca ci prova mettendosi in solitaria e Tilli nel finale si mangia il gol del pareggio. Che sarebbe stato ampiamente immeritato, ma nella situazione attuale un punto sarebbe oro colato in qualsiasi modo lo si conquisti. Massimo De Reggi, leggenda della Fermana, in un’intervista alle nostre colonne aveva detto: "Se fai anche solo un metro in più a quello che devi fare, al Recchioni se ne accorgono".

Una formula semplice, che ha sperimentato sulla sua pelle, per ritagliarsi il proprio spazio nel cuore dei tifosi. Ma di gente che attualmente indossa la maglia della Fermana e in campo si danna per correre un po’ di più al momento non c’è. Lo stesso Andreatini nella conferenza di presentazione dopo il suo ritorno da direttore sportivo aveva detto che "i tifosi della Fermana sono in grado di trascinare tutta la squadra". Il problema è che sembra che i giocatori non vogliano essere trascinati. In campo per larga parte si cammina e la reazione, e va bene quando c’è, arriva troppo tardi. L’amore dei tifosi è incondizionato per la maglia, non per chi la indossa, che quell’amore se lo deve conquistare. Intanto, dopo il lunedì libero, Giandonato e compagni tornano oggi al Pelloni per allenarsi e preparare la partita di domenica 3 dicembre alle ore 14 contro la Torres dell’ex Fischnaller. Proprio l’altoatesino è il capocannoniere dei sardi, rivelazione in questa prima parte di campionato con il secondo posto alle spalle della corazzata Cesena. L’ex gialloblù finora ha segnato sei gol in 15 partite, di cui quattro nelle ultime due partite. Arriverà al Recchioni in uno stato di forma superlativo, con i tifosi sui social che già lo implorano di essere il più clemente possibile contro la sua ex squadra.

Filippo Rocchi

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