Spaccatura in Provincia sul bilancio "Bocciato, non c’è stata condivisione"

I sindaci del centrodestra contro Padovani: "Non rappresenta il territorio. Così ci manca di rispetto"

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di Federico Di Bisceglie

Spaccatura in Provincia. Sulla votazione del Bilancio si consuma il primo grande strappo fra maggioranza e opposizione. E, i sindaci di centrodestra, accusano il presidente Gianni Michele Padovani di avere un modo di amministrare che "manca di rispetto ai cittadini e ai sindaci". Ecco perché "abbiamo bocciato la manovra di Padovani". Quello che arriva dai primi cittadini di centrodestra è un parere non vincolante espresso attraverso l’assemblea dei sindaci, al Bilancio di previsione 202325 della provincia di Ferrara, bocciato in assemblea e poi passato al vaglio del consiglio con appena 7 voti su 13. La maggioranza per quota ponderale dei sindaci della provincia di Ferrara ha infatti bocciato la manovra. In questo senso sono stati decisivi i no di Ferrara, Comacchio, Copparo, Bondeno e Terre del Reno in quanto ponderalmente valgono 192.746 contro i 109.062 dei nove comuni che hanno votato a favore (Cento, Portomaggiore, Codigoro, Riva del Po, Tresignana, Mesola, Ostellato, Goro e Argenta). "L’atteggiamento del presidente della Provincia Padovani e della maggioranza Pd – scrivono i primi cittadini di opposizione – non è rispettoso del ruolo dei sindaci e dei cittadini che questi rappresentano. Padovani e il Pd continuano a portare avanti scelte che hanno ricadute importanti su tutta l’area provinciale senza la minima condivisione sui contenuti. Ancora una volta, addirittura a fronte di un voto di bilancio, che tocca tutte le competenze dell’ente e ne decide la linea di gestione, non siamo stati coinvolti né consultati su nessun aspetto: dalle asfaltature, agli sfalci, alla manutenzione del patrimonio i primi cittadini dei comuni ferraresi altro non potranno fare se non prendere atto delle decisioni assunte dalla Provincia senza che i nostri pareri siano stati ascoltati. Come sindaci di centrodestra riteniamo questo comportamento divisivo oltre che offensivo e ci teniamo a ricordare al presidente che il centrodestra in consiglio provinciale conta l’esatta metà dei consiglieri mentre addirittura in termini reali la maggioranza del territorio provinciale si riconosce nell’opposizione". Insomma la ferita è aperta. E sanguina parecchio, perché l’espressione di voto sul bilancio è tutt’altro che banale. Quanto successo, a detta dei primi cittadini "dovrebbe far capire ad un Presidente che governa un territorio senza una maggioranza reale che è necessario confrontarsi sulle scelte e condividerle per tempo e non far calare dall’alto alla solita maniera del centrosinistra le decisioni che riguardano tutti". Insomma il nodo è anche politico. Perché se è vero che Padovani governa, è altrettanto vero che la maggioranza – in provincia – è piuttosto vacillante per il centrosinistra. "Siamo ben consapevoli delle ristrettezze economiche e delle scarse risorse con cui la Provincia (come tutti gli enti di pari grado nel Paese) deve fare i conti a causa della sciagurata riforma Del Rio che ha azzoppato l’ente nella sua capacità di agire – così i sindaci – ma questo non può essere un motivo per una gestione divisiva e che non rappresenta nelle scelte la maggioranza del territorio. Se un anno fa, molti sindaci si erano astenuti era per dare un segnale di attenzione al Presidente proprio sulla necessità di collaborare e coinvolgere tutto il territorio nelle scelte che riguardano tutti. Evidentemente questo segnale non è stato colto e per questo motivo abbiamo deciso di votare decisamente contro la manovra".