Orgoglio Imolese. D’Amore: "Una beffa. Ma ci credo ancora»

Calcio serie D L’amarezza del tecnico dopo il ko in Coppa Italia "Il 13 marzo a Trapani proveremo a ribaltare la situazione".

D’Amore: "Una beffa. Ma ci credo ancora"

D’Amore: "Una beffa. Ma ci credo ancora"

Beffata, ma viva più che mai. Così si è svegliata l’Imolese, all’indomani del bruciante ko col Trapani (1-2) nella semifinale d’andata di Coppa Italia, arrivato a tempo scaduto e pochi minuti dopo aver colpito un palo con Mattiolo, sempre nel recupero, che ancora grida vendetta.

Ma contro gli imbattuti e a questo punto quasi imbattibili siciliani, destinati a stravincere il loro girone, i rossoblù non hanno affatto sfigurato. Anzi, per lunghi tratti hanno giocato alla pari della squadra di Troise, che ha dovuto sudare forse come non mai quest’anno per portare a casa il primo round e, di conseguenza, anche una fetta di qualificazione in finale, considerato che al ritorno, i granata potranno contare sulla spinta e sul calore del ’Provinciale’.

Un’impresa sfiorata, ma questo forse non fa che aumentare l’amaro in bocca per Gianni D’Amore e i suoi che, per una ventina di minuti almeno, hanno cullato il sogno di potercela fare e di strappare una vittoria a quella che sulla carta appariva come una squadra ingiocabile.

"Questa partita è stata la dimostrazione che tutte le gare vanno giocate e che non per forza chi alla vigilia ha dalla sua parte i favori del pronostico, poi debba per forza vincere. Loro ci sono riusciti, ma noi abbiamo giocato alla pari e li abbiamo fatti soffrire, poi la buona sorte li ha premiati, considerato ciò che è accaduto nel recupero – commenta nel post-gara il tecnico rossoblù –. Ciò non toglie comunque che loro, come noi, abbiano giocato una buona partita, per questo faccio i complimenti al Trapani, ma anche ai miei ragazzi. Siamo un gruppo che vuole proporre un’idea di calcio, senza speculare, quindi quando incontriamo una squadra che gioca a calcio ne traiamo dei benefici. Poi è chiaro che alla fine chi ha più qualità spesso viene fuori, ma ce la siamo giocata, come sempre fatto contro avversarie di livello. Quando invece ci troviamo di fronte squadre più chiuse, come spesso ci capita in campionato, soffriamo un po’ di più".

Un discorso tutt’altro che paradossale, ma il riassunto della stagione dell’Imolese che, come affermato da D’Amore, contro le squadre di maggior qualità, mai ha sfigurato, anche mercoledì, contro una delle formazioni più complete e di talento di tutta la serie D. Tant’è che i 30 punti virtuali di differenza in classifica, sul campo non si sono fatti notare.

"Abbiamo sofferto solo un po’ all’inizio, ma direi più per un discorso di mancanza d’abitudine a giocare certe partite che per altro, poi ci siamo sciolti e abbiamo preso coraggio, interpretando molto bene la gara, così come l’avevamo preparata".

Il 13 marzo, a Trapani, il ritorno. "C’è rammarico per come è finita, soprattutto perché abbiamo concesso un gol su un errore nostro grossolano e assolutamente evitabile. Di certo, però, andremo là per giocare una partita vera, e proveremo a farla nostra".

Rossoblù nuovamente al lavoro al Bacchilega con la testa rivolta ora solo al campionato: domenica al Galli arriva il Sangiuliano (retrocessa dai professionisti l’anno scorso come l’Imolese), con calcio d’inizio posticipato alle ore 15.

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