Le sardine scomparse

Ho terminato di leggere un libro. Titolo: Le sardine non esistono - il racconto dei fondatori. L’ho letto con molta curiosità e passione, essendo stata io sardina a Torino il 10.XII.2019, tra i quarantamila. Quattro giovani, tra cui una donna, tutti laureati, hanno dato luce a un fenomeno sociale che, non solo in Italia ma, anche nel resto d’Europa e parte del mondo, ha portato le persone a scendere in piazza come cittadini attivi e a voler sovvertire una politica di propaganda per le elezioni del 2020 in Emilia Romagna. La politica a cui le sardine si opponevano era quella del populismo salviniano, tanto che in Emilia nel 2020 vinse la sinistra. Ma, mi chiedo, perché le sardine – nella figura di questi quattro giovani che, con blog sui social, hanno smosso maree di persone in tutto il mondo – non siano intervenute di fronte alle ultime elezioni politiche in cui era scontata la vincita della destra, ed un alto tasso di assenteismo, grazie anche alla politica errata della sinistra? Perché un fenomeno sociale così grande e potente, tanto da riuscire a sovvertire la destra, non è tornato in piazza a manifestare senza bandiera alcuna ma, semmai, con libri in mano da scambiarsi tra le persone presenti? Perché non sovvertire, non solo il populismo salviniano e meloniano ma, riportare i cittadini a fare politica in piazza con i propri corpi ma, anche contro l’annunciato assenteismo di voto? Questo mi chiedo. Non erano forse più tempi maturi? Eppure resto convinta che la politica fatta come cittadini attivi in piazza sia ancora valida e riporterebbe alle coscienze il desiderio di manifestare e sovvertire un voto che, forse, sarebbe stato diverso.

Beatrice de Filippis