L'Europa trovi la propria autonomia

La sovranità di uno Stato ha soltanto valore quando è in grado di farla rispettare, e non è ricattabile, influenzabile o passibile di azioni di coercizione o ritorsione. L'Unione Europea non è autonoma né economicamente né militarmente, configurandosi come un nano politico, ma soprattutto come un burattino nelle mani delle altre potenze. In questi anni i politici europei hanno favorito accordi con la Cina che hanno avvantaggiato soltanto il regime di Pechino, con il trasferimento di tecnologie occidentali e l'apertura del mercato europeo alle merci cinesi a basso costo, prodotte senza il rispetto delle regole elementari di concorrenza, e approfittando di una differenza sleale delle condizioni di lavoro e tutela dei diritti. Il risultato è una bilancia commerciale completamente a favore della Cina, che importa sempre meno dall'Europa, e pretende al contrario di esportare ancora di più. Attualmente l'Europa è ridotta soltanto a colonia commerciale della Cina, e probabilmente si punta anche a un assoggettamento politico. Per quanto riguarda la difesa, la situazione è altrettanto tragica, perché l'Europa è incapace di difendersi da sola, e deve continuamente chiedere il sostegno di altre potenze. La divisione fra gli Stati non consente di avere una difesa comune, e l'opinione pubblica non comprende a pieno la gravità della questione. Se l'Unione Europea non è in grado di difendersi da sola, allora si può concludere che non abbia alcuna sovranità e non sia un ente paragonabile a uno Stato. Cos'è allora l'Unione Europea? Un comitato d'affari di gruppi economici? Una colonia commerciale e politica della Cina? Se non ci poniamo questa domanda sicuramente sarà sempre più chiara l'inconsistenza di un'entità che è soltanto flatus vocis.

Cristiano Martorella