Morti sul lavoro, serve una svolta

Non se ne può più dei continui infortuni che accadono sul lavoro, soprattutto come quelli di Firenze con morti e feriti che innescano le solite litanie di politici e rappresentanti delle Istituzioni. Ogni volta il copione prevede che si dicano parole indignate, sempre le stesse come: mai più, non si deve morire sul lavoro; poi i sindacati intervengono, sempre dopo i gravi infortuni, organizzando uno sciopero e cosi il rituale si ripete all’infinito. Anche loro dovrebbero fare molto di più per la tutela dei lavoratori. I politici promettono l’ennesima revisione del decreto (e l’assunzione di qualche ispettore I giornali e le TV dedicano le prime pagine e i titoli di apertura all’evento e poi dopo pochi giorni, i fatti vengono consegnati all’oblio. Non c’è la consapevolezza su cosa si dovrebbe fare, si parla spesso di più ispettori e formazione dei lavoratori ma, i dati dimostrano che non è sufficiente. Sono decenni che i morti sul lavoro praticamente non calano in modo significativo. Abbiamo una ottima legge che tutela la salute e la sicurezza sul lavoro ma, se non viene applicata seriamente, da sola non può cambiare le cose. Per fare un confronto, per noi imbarazzante, in Italia abbiamo circa mille morti sul lavoro all’anno mentre, in Gran Bretagna, un Paese assolutamente comparabile con il nostro, i morti sul lavoro si aggirano sui 150 all’anno. Le soluzioni ci sarebbero ma quasi tutti si limitano a parlare di controlli e formazione. Sono quasi sicuro che occorra voltare pagina riguardo alla cultura dei principali soggetti coinvolti nel processo costruttivo edile. A cominciare dal committente che spesso si disinteressa di questo problema nonostante le sue responsabilità, per continuare con tecnici e dirigenti che nelle scuole e all'Università non vengono formati, la sicurezza viene considerata un aspetto marginale nel processo formativo e produttivo. Infine gli operai partecipano a corsi di formazione. Mi piacerebbe che qualcuno cercasse di approfondire la qualità di questi corsi ed in risultati che permettono di ottenere. Si dice che la Sicurezza sul lavoro sia un indice di civiltà di un Paese.

Pietro Balugani