Una città gaudente

Attraversando i vicoli del centro storico di Bologna, spesso il mio occhio si perde nella sovrabbondanza di tavoli, tavolinetti, sedie e gazebo. La prima riflessione che mi viene da fare è: sono una sonora stonatura rispetto allo stile architettonico della zona. In secondo luogo, mi chiedo perché la micro-imprenditoria si stia declinando solo nell'ambito della ristorazione. In terza analisi, non è proprio confortante rilevare che l'uomo contemporaneo si stia creando un universo parallelo di stampo edonista che non solo lo distrae da ciò che gli accade intorno, ma lo rende un soggetto culturalmente debole. E se ho bisogno di un calzolaio, devo inforcare la lanterna di Diogene. Avvilente.

Corinna Messori