"Ex mobilificio: per la copertura serve una bonifica definitiva"

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E’ partita in queste settimane la bonifica dell’amianto nel capannone dell’ex mobilificio Furiasse. Ma il comitato "Appignano senza amianto", che si era costituito fin dal 2013 per la bonifica dell’area, sottolinea come la scelta dell’incapsulamento fatta dall’amministrazione non sia la migliore. "Più volte abbiamo esortato gli Enti preposti a intimare la rimozione delle lastre contenenti amianto quale unica azione da intraprendere, coscienti che un intervento, soprattutto se pubblico, debba essere risolutivo e definitivo - spiegano Simone Marincioni e Ruggero Mosca -. La copertura del vecchio mobilificio ormai abbandonato e in disuso da decenni risulta precaria, addirittura fissata alle esili murature da solo fil di ferro e ha perso da tempo la sua funzione impermeabilizzante. La valutazione dello stato della copertura in amianto ha dato un esito che è appena sotto il limite che ne avrebbe sancito la rimozione definitiva, non tenendo conto di fattori pratici ed economici come lo stato di degrado degli elementi strutturali del fabbricato ed il controllo periodico di tenuta dei materiali di trattamento che dovrà essere effettuato da qui a venire. Chi provvederà ad effettuare questi controlli di tenuta dell’incapsulamento? Tra l’altro, l’incapsulamento della copertura in amianto è stato realizzato solo sulla parte superficiale e non verrà trattata la parte interna poiché, stante il sopraggiunto divieto di accesso, non è stato possibile verificarne lo stato di conservazione come dichiarato nella premessa dell’ultima perizia redatta che riteniamo quindi non completa. Sulla questione è venuta meno l’azione coercitiva del Comune. Auspichiamo e vigileremo affinché venga avviata quanto prima".