Modena, 27 giugno 2023 – Una serata magica, stasera in piazza Roma a Modena. Dardust (nome d’arte di Dario Faini), pianista, compositore, produttore discografico e musicista, sarà protagonista alle 21 della rassegna ‘Notti Ducali’. In ‘Duality Tour 2023’, Dardust mette in scena le sue due anime - piano solo ed elettronica - in un'esperienza live multidimensionale e unica, con effetti visivi spettacolari. Il pioniere della musica classica alternativa, continua così il suo viaggio tra emozione e ragione, coniugando sapientemente le atmosfere da rave della parte elettronica a quelle più delicate ed emozionali del piano solo. ‘Duality’: il bianco e il nero, il silenzio e il rumore, il giorno e la notte. Com’è nato il progetto? «Volevo fare qualcosa di diverso, di uscire dal piano elettronico dei primi tre dischi, capire che succedeva a livello creativo nell'elettronica senza piano e nel piano senza elettronica. I brani sono nati diretti dal cuore senza nessun intervento razionale. La dualità mi ha sempre affascinato ed è qualcosa su cui ho sempre lavorato, mischiando i due mondi, invece questa volta ho posto un limite, nel senso che non lo avevo mai fatto prima in maniera così netta, andando agli estremi. Il disco è diviso in due parti e anche lo show contempla due atti». Come si contraddistinguono? «Un atto è incentrato sul piano solo (Right Hemisphere), con una concezione molto teatrale, legata alle quattro stagioni. L’altro invece è un set elettronico (Left Hemisphere). Uno show vero e proprio dove si alternano diversi momenti, dal piano alle percussioni giapponesi, in un viaggio oltre lo spazio e il tempo». Il pubblico: come si approccia? «Le persone devono venire al concerto senza preconcetti, libere di entrare in questo viaggio. E’ uno show diverso dagli altri: nella prima parte prevale la dimensione intima; nella seconda di balla. Un concerto che bene si adatta anche ai teatri: è il concetto che cambia il luogo e non il contrario; occorre andare oltre gli schemi e le categorie». Quali sono i momenti, i brani che predilige? «Nel primo atto, sono legato al momento connesso alla primavera, al giardino in cadono i petali dei fiori di ciliegio, che esprimono fragilità, bellezza, mortalità e rinnovamento. Poi la scena della tempesta e la bufera di neve, ma anche il momento estivo, con le ‘Lucciole (dalla finestra)’. Chiedo al pubblico di accendere le luci dei loro telefoni, per coinvolgerlo e creare ancora di più un’atmosfera emozionante. Nel secondo atto amo molto un Gioacchino Rossini in chiave elettronica, sopra le righe».
Cosa FareDardust stasera alle Notti Ducali di Modena con il 'Duality Tour'