MARIA SILVIA CABRI
Cosa Fare

Dardust stasera alle Notti Ducali di Modena con il 'Duality Tour'

Dardust mette in scena le sue due anime - piano solo ed elettronica - in un'esperienza live multidimensionale e unica, con effetti visivi spettacolari

Dardust (Ph Antonio De Masi)

Dardust (Ph Antonio De Masi)

Modena, 27 giugno 2023 – Una serata magica, stasera in piazza Roma a Modena. Dardust (nome d’arte di Dario Faini), pianista, compositore, produttore discografico e musicista, sarà protagonista alle 21 della rassegna ‘Notti Ducali’. In ‘Duality Tour 2023’, Dardust mette in scena le sue due anime - piano solo ed elettronica - in un'esperienza live multidimensionale e unica, con effetti visivi spettacolari. Il pioniere della musica classica alternativa, continua così il suo viaggio tra emozione e ragione, coniugando sapientemente le atmosfere da rave della parte elettronica a quelle più delicate ed emozionali del piano solo. ‘Duality’: il bianco e il nero, il silenzio e il rumore, il giorno e la notte. Com’è nato il progetto? «Volevo fare qualcosa di diverso, di uscire dal piano elettronico dei primi tre dischi, capire che succedeva a livello creativo nell'elettronica senza piano e nel piano senza elettronica. I brani sono nati diretti dal cuore senza nessun intervento razionale. La dualità mi ha sempre affascinato ed è qualcosa su cui ho sempre lavorato, mischiando i due mondi, invece questa volta ho posto un limite, nel senso che non lo avevo mai fatto prima in maniera così netta, andando agli estremi. Il disco è diviso in due parti e anche lo show contempla due atti». Come si contraddistinguono? «Un atto è incentrato sul piano solo (Right Hemisphere), con una concezione molto teatrale, legata alle quattro stagioni. L’altro invece è un set elettronico (Left Hemisphere). Uno show vero e proprio dove si alternano diversi momenti, dal piano alle percussioni giapponesi, in un viaggio oltre lo spazio e il tempo». Il pubblico: come si approccia? «Le persone devono venire al concerto senza preconcetti, libere di entrare in questo viaggio. E’ uno show diverso dagli altri: nella prima parte prevale la dimensione intima; nella seconda di balla. Un concerto che bene si adatta anche ai teatri: è il concetto che cambia il luogo e non il contrario; occorre andare oltre gli schemi e le categorie». Quali sono i momenti, i brani che predilige? «Nel primo atto, sono legato al momento connesso alla primavera, al giardino in cadono i petali dei fiori di ciliegio, che esprimono fragilità, bellezza, mortalità e rinnovamento. Poi la scena della tempesta e la bufera di neve, ma anche il momento estivo, con le ‘Lucciole (dalla finestra)’. Chiedo al pubblico di accendere le luci dei loro telefoni, per coinvolgerlo e creare ancora di più un’atmosfera emozionante. Nel secondo atto amo molto un Gioacchino Rossini in chiave elettronica, sopra le righe».