Modena, 4 giugno 2012 - Stefano Gresta, presidente dell’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia, è nell’occhio del ciclone. A pagina 17 di un documento intitolato «Integrazione volontaria», l’Erg cita una relazione scritta nel 2010 dal dipartimento di Scienze geologiche dell’Università di Catania (all’epoca Gresta era il responsabile scientifico) per concludere che il rischio di terremoti non era tale da sconsigliare la realizzazione del deposito di gas. «Il mio dipartimento — spiega il presidente dell’Ingv — si è occupato di una valutazione della pericolosità sismica sulla base delle serie storiche. Io sono un fisico, mi baso sui dati. Per le simulazioni è stato preso a riferimento il terremoto di Parma e Reggio Emilia di magnitudo 5,4 nel 1996».
 

Ma ce ne fu uno lungo ben tredici anni a partire dal 1570. Segnò il tracollo degli estensi. «Per quello si ricava un’ipotesi di magnitudo solo dalla descrizione dei danni. Io debbo ragionare sui dati in possesso dell’Ingv e dell’Agip. Il sisma del 20 maggio è stato più vicino alla superficie di quello registrato nel 1996 a Parma e a Reggio. In quel caso era a circa 30 chilometri di profondità. La Convenzione stipulata con l’Erg prevede una analisi di sismicità sulla base della serie storica, la rilocalizzazione dei terremoti registrati con i sismografi, e una stima di scenario sia alla base di appoggio del bacino di stoccaggio del gas sia in superficie. Naturalmente la nostra relazione non contiene un giudizio di fattibilità o meno del deposito».
 

Qual è stato il giudizio finale? «Di pericolosità moderata visti i terremoti storici. La conclusione è che poteva esserci un’accelerazione di gravità massima pari a 0,1 g, ossia dieci per cento, insomma una forza del terremoto relativamente bassa. Ma con una magnitudo pari a 6 gradi della scala Richter cambiano tutti i parametri di riferimento».
 

I suoi avversari interni agitano il sospetto di interessi economici. «Semplicemente non ce ne sono stati. Il dipartimento di scienze geologiche di Catania ha sottoscritto una convenzione che non prevede una distribuzione di utili ai firmatari. I soldi, in tutto 30mila euro, sono stati versati solo per spese di missione e per contribuire a un assegno di ricerca».
 

di Lorenzo Bianchi

 

 

IL TERREMOTO DEL 3 GIUGNO

FOTO Novi, crolla la torre dell'orologio

VIDEO Il racconto dei pompieri e le testimonianze della gente

L'ANALISI Il sismologo: "Le scosse dureranno a lungo"

LE REAZIONI Il sindaco di Novi: "Noi restiamo in piedi"

SU TWITTER I commenti di Ligabue e Laura Pausini

 

VITA NELLE TENDOPOLI  Matrimoni in tenda o in giardino; "Terre" e "Moto", i primi cuccioli nati nella tendopoli; Modena, come De Falco a Schettino: "Mirandola, risaliamo a bordo, c..."

29 maggio Tutte le immagini

20 maggio Tutte le immagini