REDAZIONE MODENA

Anno difficile, ma frutta di ottima qualità

Alberto

Notari*

L’elencazione delle condizioni avverse appalesatesi nel 2022 nelle nostre campagne è lunga e il bilancio finale non è certamente positivo. Il denominatore comune delle colture quest’anno è stato il protrarsi della siccità. Manca ancora il 30% della pioggia che in media cade in Emilia-Romagna: già questo potrebbe ipotecare la prossima annata produttiva. Un lungo elenco di fattori hanno compromesso la nostra agricoltura, a partire dalla produzione di pere che, a causa del clima, ha evidenziato pezzature inferiori con percentuali di scarto elevate, oltre a manifestare una recrudescenza delle patologie, come la maculatura bruna. Tuttavia, il calibro delle pere, anche se al di sotto della media, non ha inciso sulla qualità che è ottima, ed è questo che la grande distribuzione, in primis, deve comunicare ai consumatori, e soprattutto non penalizzare ulteriormente, sul piano dei prezzi, i frutticoltori. Anche la viticoltura è in difficoltà perché da 2 anni è riesplosa la Flavescenza Dorata, una malattia che fa collassare le viti costringendo all’estirpo. Un costo elevato per i viticoltori e una perdita di prodotto che supera in alcune aziende il 30%. Non è risparmiato il comparto cerealicolo dove c’è poco da stare allegri perché la produzione di mais è stata mediamente inferiore del 60%, anche in questo caso dovuto all’assenza di precipitazioni . In generale i produttori hanno riscontrato cali produttivi, dal grano all’orzo. Le patate, specialmente in aree non irrigue, hanno sofferto, con cali del 25%: la patata di Montese, a marchio camerale, ha risentito del clima in modo particolare perché nelle aree collinari difficilmente ci sono le condizioni per ricorrere alla irrigazione di soccorso. In questo contesto produttivo, decisamente avverso e con bilanci poverissimi, i produttori hanno a che fare con i costi schizzati alle stelle: materie prime, mezzi tecnici e carburanti sono triplicati, mentre anche il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito e assistiamo ad un calo dei consumi del 10%. *Presidente Cia Emilia Centro