Benedizione in aula, lite tra parrocchia e Cgil

Finale, la denuncia del sindacalista i Riso: "Il prete ha fatto uscire gli alunni stranieri". Don Bernabei: "Alla fine abbiamo pregato insieme"

"E’ legittimo impartire la benedizione pasquale all’interno di un istituto scolastico? Per il Tar e il Consiglio di Stato, non in orario di lezione". Lo afferma Claudio Riso, sindacalista della sezione modenese di Flc Cgil e autore di un post su Facebook che sta facendo parecchio discutere. La questione è esplosa a seguito della segnalazione di un’insegnate in servizio presso le medie di Finale Emilia: la professoressa si è infatti rivolta al sindacato per denunciare una vicenda, a suo avviso, inopportuna. Stando a quanto riferito dalla docente, la sua lezione sarebbe stata interrotta dal parroco del paese che, accompagnato da un’altra insegnante, sarebbe entrato in classe per benedire gli alunni in vista della Pasqua. Il sacerdote avrebbe così invitato i ragazzi stranieri, praticanti altra religione, ad uscire dall’aula, al fine di poter esercitare il breve rito. "Io sono uscita insieme ai ragazzi stranieri perché mi è sembrato bruttissimo che dovessero essere allontanati e sostare lungo il corridoio", ha riportato nel proprio messaggio la professoressa.

L’episodio ha suscitato il biasimo del sindacato, che ha rimandato all’importanza della laicità nell’ambiente scolastico. "E’ utile promuovere l’incontro fra religioni diverse, discutere e spiegare le differenti confessioni", spiega Riso, "non imporre riti, interrompendo la didattica. Non andava bene quarant’anni fa, quando era consuetudine, e tanto meno è accettabile oggi". Un’usanza, quella dell’aspersione, che invece è stata rivendicata dal parroco di Finale Emilia Daniele Bernabei, autore del rituale. "Non vedo il motivo della polemica", commenta il religioso, "mi sono recato presso le scuole medie, accompagnato dalla vicepreside, per la consueta benedizione, che viene proposta anche in altri gradi d’istruzione. Qui a Finale, questa tradizione è ancora in voga e ciò mi ha fatto molto piacere".

Don Bernabei ha poi rimandato al mittente l’accusa di aver cacciato dalla classe i ragazzi stranieri. "Nessuno è stato buttato fuori", ribatte il parroco, "ai ragazzi è stato semplicemente chiesto se volessero partecipare al rituale o meno. Chi non lo percepiva in sintonia con la propria sensibilità, ha naturalmente avuto la possibilità di sostare brevemente all’esterno dell’aula. In una classe, c’è stato anche un momento di scambio molto bello, con alcuni alunni musulmani che hanno recitato una preghiera della propria confessione".

Marcello Benassi