Covid luglio 2022: chi sono i ricoverati

Il punto con il professor Clini, primario di Malattie dell’apparato respiratorio all’Aou di Modena: "Il 90 per cento degli ospedalizzati è immunodepresso o soffre di patologie. Il resto sono pazienti non immunizzati"

Modena, 11 luglio 2022 - Tra medici e professionisti della salute cominciano ad aumentare preoccupazioni per una situazione dei contagi da Coronavirus in continua crescita: siamo a un migliaio al giorno circa a Modena. Fortunatamente i decessi non sono in aumento ed il ricorso alle terapie intensive è limitato a pochi casi.

Di questa nuova ondata, se si può ancora parlare di ondata visto che il virus non è mai sparito, ne parliamo col professor Enrico Clini, direttore della struttura complessa di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena.

Il professor Enrico Clini, direttore di Malattie dell’apparato respiratorio
Il professor Enrico Clini, direttore di Malattie dell’apparato respiratorio

Professore che caratteristiche hanno i pazienti ricoverati?

"La variante che sta circolando in prevalenza ora è la BA.5. Ha le caratteristiche di una infezione molto contagiosa a diffusione rapida il che, unito all’allentamento delle misure di restrizione ha creato i presupposti affinché la circolazione del virus sia ripresa con maggiore vigoria".

Quali sono i numeri locali?

"Sono proporzionali più o meno alla media nazionale. La scorsa settimana rispetto alla precedente nei due stabilimenti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria il numero dei ricoveri era salito del 60%. E rispetto al mese precedente era salito del 170%".

Perché si rende necessaria l’ospedalizzazione?

"Negli ospedali oggi arrivano soprattutto pazienti che sono contagiati dal Coronavirus ma debbono essere ricoverati in quanto gravati da patologie croniche, da immunodepressione o che hanno una età molto avanzata, cioè esattamente i fattori di rischio per favorire un eventuale avanzamento della malattia Covid-19".

Il contagio arriva in aggiunta?

"Oggi il paziente Covid entra e deve curarsi per la patologia che si è scompensata, ad esempio uno scompenso cardiaco, un’epatopatia, oppure immunodeficienza come nel caso dei pazienti oncologici. Il contagio si sovrappone dunque a queste situazioni che si destabilizzano e che perciò rendono necessario il ricovero. Questo è ciò che accade nella stragrande maggioranza dei casi di queste settimane".

Diamo un numero…

"Si tratta del 90% dei ricoveri ricollegabili al Coronavirus. C’è poi una piccola percentuale di pazienti che è positiva al Coronavirus e che sviluppano, a parte i sintomi tipici, anche il quadro polmonare tipico del Covid-19 e si tratta quasi esclusivamente di soggetti non vaccinati o fragili anziani. Il tema del vaccino che protegge dalla malattia così come l’abbiamo conosciuta fin dall’inizio è assolutamente vero ed è confermato proprio da queste evidenze".

Abbiamo già casi di variante indiana a Modena?

"Non mi risulta. In ogni caso non è un fenomeno attuale quello che paventano le autorità".

Avremo terapie nuove per combattere il virus?

"I vaccini attualmente disponibili si è visto perdono di efficacia, con una copertura efficace che non va oltre i 3 o 4 mesi. Si nutrono ora speranze sui nuovi vaccini in preparazione che oltre ad utilizzare una formulazione diversa daranno la possibilità di agire contemporaneamente su più varianti e dare una protezione maggiore. Già oggi, comunque, per i pazienti fragili e tutti quelli a rischio di progressione di malattia Covid-19 sono disponibili farmaci antivirali e anticorpi monoclonali che, che assunti entro due-tre giorni dal contagio e dalla comparsa dei sintomi tipici, prevengono l’aggravamento e magari impediscono il ricovero in ospedale".

Qualcosa di efficace e utile si può certamente fare. Siamo vicini al picco di contagi secondo lei?

"Non faccio l’epidemiologo ma fidandomi degli esperti io immagino che alla salita e al picco seguirà una discesa. Altro è dire se ci sarà un assestamento su un certo livello. Questo è possibile. Quando avvenga il picco non so dire. Si stima che sia tra un mese".