Maxi-rissa con bastoni e machete, 5 feriti

Scontro tra bande di notte nel piazzale del mercato alimentare. La polizia denuncia 6 stranieri. Le opposizioni: "Città allo sbando"

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Ennesimo episodio di violenza in città, poco distante dal centro storico, lungo via Ugo da Carpi, tra lo spazio occupato normalmente dal mercato alimentare e il parcheggio della palestra Gallesi. Si sarebbe trattato di uno scontro tra bande rivali, ben pianificato, che lascia sgomenti per il numero di persone coinvolte, e ferite, e per la violenza utilizzata. Secondo le testimonianze, oltre una decina di ragazzi, under 30, si sono ritrovati nella notte tra venerdì e sabato verso l’una nel luogo in questione e, tra screzi e insulti, si è presto passati alle botte. Non solo a mani nude ma con l’utilizzo di un machete, una mazza da baseball e altri bastoni di legno che ieri mattina erano ancora sul luogo dello scontro, spezzati in due.

Sull’asfalto, visibili anche numerose tracce di sangue, sparse in più punti.

A seguito di segnalazione, presumibilmente dei residenti, svegliati dalle urla, sul posto sono giunti gli agenti della Squadra Volante del Commissariato. Qui gli operatori non hanno trovato gli autori, che si erano già dati alla fuga, ma hanno comunque rinvenuto tracce e detriti riconducibili all’evento. L’attività di indagine ha permesso di identificare e denunciare per rissa sei cittadini stranieri, tutti maggiorenni. Poco dopo l’una, accompagnati dai connazionali, cinque ragazzi, tra i 25 e i 27 anni, di nazionalità prevalentemente pakistana, si sono presentati al Pronto soccorso dell’ospedale di Carpi per essere medicati. I due più gravi sono stati mandati a Baggiovara, tra cui il 25enne cui è stata mezza amputata una mano con un colpo di machete, ricoverato in Ortopedia in attesa della valutazione di un intervento. Gli altri tre sono rimasti a Carpi: due, medicati per ferite lievi, sono stati poi accompagnati in Commissariato. Il terzo, più grave, avendo riportato un trauma cranico con lesione ad un orecchio, è stato nel pomeriggio di ieri spostato in Neurologia, con una prognosi di 60 giorni. Ieri mattina gli agenti del Commissariato sono tornati sul luogo della maxi rissa: "Hanno delineato il perimetro – raccontano gli ambulanti del mercato alimentare – e portato via una macchina. Nell’angolo lì c’era ancora una mazza da baseball spezzata in due e per terra sangue". Sono infatti in corso ulteriori indagini della Polizia di Stato per chiarire le cause e la dinamica di quanto accaduto. Un episodio che ha fortemente scosso la comunità. "La città è allo sbando e in balia di risse tra bande – commenta Annalisa Arletti, capogruppo Fratelli d’Italia –. Il sindaco ne prenda atto e incrementi i controlli in città. Le risposte tardive e il pressapochismo della giunta non possono più essere tollerati. La sicurezza dei carpigiani è più importante di continuare a parlare della cittadinanza onoraria a Mussolini".

Concorda Federica Boccaletti, FdI: "Mentre sindaco e Pd da giorni discutono di una cosa accaduta 98 anni fa, Carpi continua ad essere teatro di gravissimi episodi di cronaca che ne compromettono la sicurezza e ne aumentano il degrado. La città ha bisogno di risposte subito e di un’Amministrazione che si prenda la responsabilità di affrontare una situazione la cui gravità è ormai sotto gli occhi di tutti". "Il degrado giovanile – prosegue Francesco Natale, Gioventù Nazionale Carpi, movimento giovanile di FdI – soprattutto tra gli extracomunitari, è sotto gli occhi di tutti, ma l’Amministrazione non fa nulla per arginare questo problema". "Non è più accettabile sentire minimizzare dall’Amministrazione il tema sicurezza – aggiunge Giulio Bonzanini, Lega – scaricando le responsabilità su gestori e cittadini che per primi subiscono i maggiori disagi. È necessario prendere consapevolezza del fenomeno e agire il prima possibile". "Da un lato serve il potenziamento degli organici delle Forze dell’Ordine, che chiediamo da tempo; dall’altro misure drastiche sul fronte della prevenzione e della sanzione" dice Enrico Aimi (FI) che annuncia una interrogazione parlamentare.

Maria Silvia Cabri