"Spaccio a Concordia, i primi sospetti grazie ai gruppi di vicinato"

Erano stati in primis i cittadini e i gruppi di controllo del vicinato a segnalare all’amministrazione e alle forze dell’ordine quei movimenti sospetti all’interno di parchi e luoghi isolati di Concordia. Dopo delicate indagini, iniziate nel 2019 e terminate a fine 2020, i carabinieri di Carpi hanno smantellato un’organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, ramificata su vari livelli e che si sviluppava tra i territori di Carpi, Concordia e Finale Emilia. Per la brillante attività dell’Arma arriva ora il plauso dell’amministrazione comunale. Infatti, all’alba di giovedì i militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di nove indagati, otto marocchini ed un italiano. Sei di questi sono finiti in carcere. "Ringrazio i carabinieri della Compagnia di Carpi per l’indagine scrupolosa portata avanti e che ha permesso di fermare una rete di spaccio di significative dimensioni che coinvolgeva anche Concordia" afferma Luca Prandini, sindaco di Concordia. L’Amministrazione fa il punto anche su un episodio di fine ottobre che ha visto alcuni adolescenti protagonisti a Concordia di una lite violenta.

"A conclusione dell’attività di accertamento e indagine, la Polizia locale rassicura che in nessun modo si può parlare dell’esistenza di una baby gang a Concordia. La puntuale ricostruzione dei fatti ha consentito di appurare la reale portata di un contrasto episodico che non ha determinato gravi conseguenze. Il responsabile del presidio di Polizia locale di Concordia, Claudio Rossi, si è fatto promotore di un dialogo con i ragazzi da cui è scaturito un incontro con le famiglie, conclusosi con la piena riconciliazione tra le parti".