Modena Che l’era Bisoli abbia inizio

Al ’Del Duca’ l’allenatore parte subito con una gara più che decisiva. Gagno titolare, fiducia a Tremolada

Modena Che l’era Bisoli abbia inizio

Modena Che l’era Bisoli abbia inizio

Il primo sentimento o stato d’animo che naviga nei cuori e nelle menti canarine è, senza dubbio, la curiosità. Chi non lo sarebbe, d’altronde. Il Modena di Bisoli deve già dare un bel colpo e mostrare che lo scossone di una settimana fa è servito realmente a qualcosa. In questi casi si è sempre un po’ divisi: giusto credere in un colpo di reni, ma è bene non dimenticare da dove arriva il Modena e che le giornate senza vittoria sono ben 11. Inoltre, i problemi non si risolvono in una settimana.

Pierpaolo Bisoli è troppo navigato per pensare lui stesso in prima persona di non avere la bacchetta magica. Certo è che il volto dei canarini cambierà notevolmente, stando alle parole espresse mercoledì in sede di presentazione. Cambia la filosofia di gioco, cambia il modo di porsi di fronte all’avversario, cambia anche la mentalità perché da qui in avanti conterà solo strappare punti su ogni campo. Fase difensiva davanti a tutto. Con la possibilità di vedere due linee belle compatte davanta Riccardo Gagno i (a meno di un recupero last minute di Seculin). A tre mesi esatti dall’ultima uscita a Palermo, dovrebbe ritrovare i pali ad Ascoli e la curiosità iniziale raddoppia, per capire la reale condizione del portiere eroe di questi tre anni da protagonista a Modena.

Detto di Ponsi e Duca che hanno chiuso in anticipo la stagione, Bisoli avrà il compito di rilanciare Shady Oukhadda sull’out di destra, confermando Cotali su quello di sinistra e al centro la coppia composta da Zaro e Pergreffi, sulle orme della coppia Zaro-Masiello che fece le fortune del suo Sudtirol. Santoro potrà viaggiare ancora sulla destra, le caratteristiche dell’ex Perugia si sposano quasi alla perfezione con il calcio richiesto da Bisoli in quella zona del campo. Così come quelle di Magnino che, al fianco di Palumbo, dovrà costruire la diga di centrocampo e recuperare quanti più palloni possibili da consegnare ai piedi di Tremolada. E qui, subentra la seconda fase dell’idea di calcio del nuovo Modena. Ovvero l’immediata verticalizzazione una volta recuperata la sfera e dunque la giocata del numero 10 ad innescare la prima punta, per la quale ci servirebbe lanciare una monetina.

Tra Strizzolo, Gliozzi e Abiuso difficile capire chi potrà essere titolare, certo è che se pensiamo ad alcuni momenti della stagione nei quali Tremolada è riuscito ad essere efficace, si può pensare ad esempio a Brescia e a quel lancio per Strizzolo da cui nasce il calcio di rigore guadagnato. Tanto per dirne uno. Carte scoperte. Il Modena di Bisoli (ed è paradossale) già non può sbagliare. Ad Ascoli è quasi un dentro o fuori.

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