ALESSANDRO BEDONI
Sport

Modena, con Tesser gli stessi punti. Rivetti alla squadra: "Piena fiducia"

Dopo la sconfitta di Palermo l’interrogativo sui reali obiettivi della stagione. E sabato arriva il Parma .

Modena, con Tesser gli stessi punti. Rivetti alla squadra: "Piena fiducia"

Modena, con Tesser gli stessi punti. Rivetti alla squadra: "Piena fiducia"

Ha da passà a nuttata. Prendiamo indegnamente a prestito questa famosa battuta di ’Napoli milionaria’ del grande Eduardo De Filippo, per provare a lanciare, a mente fredda, anche un piccolo messaggio di ottimismo. E un po’, forse anche più di un po’, ce ne vuole, perchè nonostante il cammino sia ancora lungo (diciotto partite), la situazione del Modena comincia a destare qualche preoccupazione. Timori ancora non del tutto dichiarati dalla classifica, che vede i gialli a un punto dalla zona playoff e con un vantaggio di sette sulla zona calda della graduatoria, ma l’andamento dei risultati dopo il vittorioso derby con la Reggiana del 2 dicembre, due pareggi e quattro sconfitte, consiglia di tenere ben alta la guardia.

Lo sa bene il presidente Rivetti, che nel charter del viaggio di ritorno da Palermo ha parlato alla squadra. Poche parole, come è nel suo stile, ma concetti diretti e chiari. Ha ribadito a tutto il gruppo la piena fiducia a tutti i livelli, dalla direzione tecnica alla conduzione della squadra, invocando l’unica cosa che serve nei momenti di difficoltà, ovvero la coesione di tutti verso una direzione comune ed invitando a guardare la classifica non solo davanti ma anche e soprattutto alle spalle. Una vicinanza diretta della proprietà che è in ogni caso una cosa importante. I numeri dicono che a quota 28 i gialli hanno, dopo ventuno giornate, gli stessi punti che un anno fa vantava la gestione Tesser, che alla fine si salvò abbastanza comodamente già attorno a Pasqua. Quello era un Modena che forse perdeva di più, ma pareggiava pochissimo e vinceva tanto, e nell’era dei tre punti i successi ti tengono sempre parecchio su. Oggi i canarini rimangono in zona di galleggiamento, ma è opportuno fare chiarezza sugli obiettivi, che oggettivamente rimangono a tutt’oggi abbastanza nebulosi. Migliorare rispetto all’anno scorso e passare dal decimo al nono posto non è che cambi granché, e tutto sommato anche partire ai playoff da ottavi, ma da quella posizione, anche se in modo complicato, puoi provare a giocartela. A meno che, e a questo punto diventa un obiettivo saggio (poi ciò che viene in più va sempre bene) la meta sia cercare assolutamente di mantenere la categoria con meno patemi possibile.

La Serie B è infida, e soprattutto non aspetta nessuno. E la storia della cadetteria, in tempi più o meno recenti, racconta di squadre passate dalle stelle alle stalle, e viceversa, nel corso di un girone: per stare temporalmente vicini all’oggi, ad esempio il Brescia a fine andata un anno fa era dentro la zona playoff. Siamo nella fase discendente del torneo, e sempre la storia della B insegna che il ritorno è molto più difficile dell’andata, perchè tutti cominciano a correre sul serio, con il coltello tra i denti. Infatti dietro stanno cominciando a correre. La Feralpi, data quasi per spacciata, ha rifilato tre pappine al Catanzaro, la Ternana altrettante al Cittadella e il Cosenza un poker al Venezia, giusto per fare qualche esempio.

Diciotto gare alla fine, si diceva. Sempre guardando i numeri, il Modena continua, nonostante i due gol del ’Barbera’, ad avere uno degli attacchi peggiori della B (11 reti segnate complessivamente da tutti gli attaccanti in rosa), una difesa che prende gol da undici gare di fila e che ha la peggior differenza reti delle prime quattordici in graduatoria. Parametri da migliorare certamente. Poi ci si tuffa negli ultimi dieci giorni di mercato, nei quali non ci saranno rivoluzioni. Soleri, dopo la doppietta di sabato, non solo non verrà più a Modena ma difficilmente si muoverà. Nonostante la corte dello Spezia, è probabile che Falcinelli rimarrà in canarino fino a giugno, a meno che non ci sia un‘alternativa. Ha da passà a nuttata. Anche se l’alba si chiama Parma...