Addio a Giuliano Vangi. La moglie Graziella:: "Settant’anni insieme. Mai un giorno lontani"

I ricordi dell’inseparabile compagna di vita dello scultore scomparso martedì "Ero una liceale, lui insegnava al Mengaroni. Da allora non ci siamo più lasciati".

Addio a Giuliano Vangi. La moglie Graziella:: "Settant’anni insieme. Mai un giorno lontani"

Addio a Giuliano Vangi. La moglie Graziella:: "Settant’anni insieme. Mai un giorno lontani"

"E’ qui accanto a me. Non ho mai voluto che andasse all’ospedale e se ci andava era solo per la terapia. Volevo che morisse qui, a casa sua. Gli ultimi giorni di Giuliano sono stati terribili, trascorsi tra dolori allucinanti: non mangiava più e non riusciva più a parlare. Ma era vigile e capiva che la vita stava scivolando via", dice la moglie di Vangi, Graziella. Sempre accanto a lui, nella gioia e nel dolore come in una favola antica. Dalle udienze riservate con papa Wojtyla, ai ricevimenti dell’imperatore del Giappone Hirohito. Dai bagni di folla all’inaugurazione delle sue esposizioni, fino, uno accanto all’altro, nelle lunghe passeggiata lungo la battigia della spiaggia di Levante.

"La malattia si era manifestata ad agosto dell’anno scorso, ma ha continuato a lavorare, andava nello studio – continua Graziella Vangi –, ma ormai riusciva a fare poco. Stiamo insieme da 70 anni, io ne avevo 17 quando l’ho conosciuto. Nella casa dove abitiamo una volta c’era un albergo e Giuliano, che era appena arrivato da Firenze, assieme a Sguanci e Vannucci ed altri, alloggiava da mio padre. Io facevo il liceo classico e lui insegnava alla scuola d’arte Mengaroni. Da quella volta non ci siamo più lasciati. L’ultima cosa che avrebbe voluto fare? Il suo sogno era realizzare la piazza di Vitruvio a Fano, ma si rendeva anche conto che era un’opera molto costosa, di grande impegno economico".

Ieri mattina, dopo che tutti i mezzi di informazione, Tv comprese, hanno rilanciato la morte dello scultore Giuliano Vangi, il telefono della casa di viale Trieste ha squillato in continuazione. "Non direi che è arrivata qualche telefonata che mi ha particolarmente colpito. Tante, tantissime persone hanno chiamato, non ricordo una in particolare perché tutti hanno avuto parole bellissime per Giuliano".

I funerali di Giuliano Vangi si terranno oggi alle 15 in Duomo con la partecipazione di personaggi della cultura nazionale, tra cui Vittorio Sgarbi. Poi il corpo verrà cremato e le sue ceneri verranno tumulate a Pesaro, la sua seconda patria. In quella città che non ha mai realizzato i sogni legati a questo artista: dalla grande esposizione delle sue opere che era stata pensata prima all’interno di Rocca Costanza, fino ad arrivare a un museo a lui dedicato. In prima battuta si era pensato al San Domenico e quindi, più recentemente, nelle stanze al piano terra di palazzo Toschi Mosca. Sogni rimasti nel cassetto.

m.g.