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Addio ad Angelo Montebarocci, ultimo ebreo di Pesaro

Addio ad Angelo Montebarocci, ultimo ebreo di Pesaro

Aveva compiuto 91 anni 10 giorni fa. Ieri mattina l’hanno trovato nel suo letto, con la serenità di chi si addormenta dopo una vita piena, intensa, benché costellata di eventi drammatici dai quali aveva saputo sempre risollevarsi. Lui si chiamava Angelo Montebarocci, ed era l’ultimo ebreo di Pesaro. Originario di Padova, si era trasferito in città negli anni ’70, ma già negli anni della giovinezza frequentava le colline di Novilara, dove lo zio aveva ereditato la villa di nonno Angelo, che giace nel cimitero del San Bartolo. Il nonno si era innamorato di questa villa con la torre, conosciuta come Villa Ernestina o Villa Montebarocci. E’ in quella Villa che Angelo trascorse per anni le vacanze e dove, sul finire dell’estate del ’43, giunse la notizia dell’armistizio. Da lì iniziarono le peregrinazioni nell’entroterra, dove trovò di volta in volta l’ospitalità di tante famiglie, grazie alle quali potè sopravvivere, nascondendosi.

Fieramente antifascista e comunista, aveva abbandonato l’ebraismo, professandosi ateo. Ma è di lui che, ogni anno, nel giorno della Memoria, quando si apriva al pubblico la sinagoga di via delle Scuole, le guide parlavano come dell’"ultimo ebreo", epigono di una comunità che nei tempi di maggiore prosperità era arrivata a contare anche 700 membri.

Abitava in viale della Vittoria, in una bella villetta con librerie piene di testi ebraici antichi, anche se lui preferiva citare Marx. "Una volta – raccontò – in una scuola in cui portavo la mia testimonianza, un bambino mi chiese se in quegli anni, durante le persecuzioni, fossi felice. Ancora oggi non so rispondere. Mentre so che no, non provo odio". Ed è così, senza odio, che si è addormentato. La cerimonia d’addio si svolgerà nei prossimi giorni in forma privata, secondo le modalità che potrebbe aver indicato nelle ultime volontà testamentarie.

Ben. I.