Agricoltura, la legge per i giovani: "Ecco fondi per oltre 200 milioni"

Il deputato Carloni: credito d’imposta per la formazione e aiuti con un sistema di garanzie pubbliche

Agricoltura, la legge per i giovani: "Ecco fondi per oltre 200 milioni"

Agricoltura, la legge per i giovani: "Ecco fondi per oltre 200 milioni"

Alla fondazione Enpaia, l’ente nazionale di previdenza del settore agricolo, il deputato Mirco Carloni, presidente della commissione agricoltura della Camera, ha illustrato la legge che porta il suo nome e che ha lo scopo di aiutare i giovani, sotto diverse forme, a entrare in un settore importante della filiera produttiva nazionale e con un export che è in costante crescita.

Carloni, perché nasce questa legge?

"Nasce dall’esigenza di creare uno strumento a favore dei giovani che si vogliono dedicare all’agricoltura".

Perché, ci sono ostacoli?

"Sì, l’accesso al credito, i costi per la formazione e la sostituzione dell’amministratore in momenti di malattia, gli atti notarili e l’Irap".

Dove si vedono questi riflessi?

"Nell’indice di decadenza delle imprese, oltre il quattro per cento all’anno. Molti agricoltori anziani dicevano che non erano felici di lasciare l’azienda ai figli o ai nipoti, perché la fatica è più del guadagno".

Quali sono i pericoli che corre il settore a lungo termine?

"Competività e rischi, a cominciare dalle materie prime che sono importate e da alcuni ostacoli che vanno rimossi. Questa legge, oltre a parlare agli intermediari finanziari, ai Comuni e alle Regioni, è per un settore a rischio recessione. Bisogna creare uno strumento culturale di riconoscenza verso chi si dedica all’agricoltura".

Contano anche le mode?

"Sì, il rischio a lungo termine è che l’agricoltura non ci sarà più, perché è sempre più forte un sentimento ambientalista, che rischia di essere molto lontano dalla cultura rurale. Prevale un ambientalismo ideologico da salotto, e questo lo si vede per il settore degli allevamenti".

Concretamente che cosa prevede la sua legge?

"Si va dalla formazione con un credito d’imposta dell’80 per cento dei costi sostenuti. Questo perché la formazione è un elemento di competività, essendo le aziende sempre più tecnologiche, quindi occorre preparazione nel marketing e nella cultura finanziaria. Inoltre, è previsto un fondo per l’aiuto a leva che vorremmo dare attraverso un sistema di garanzie pubbliche. In totale, mettiamo sul tavolo come governo 156 milioni dal 2024 al 2029 e 27 milioni all’anno dal 2030".

Il ruolo delle varie associazioni?

"Le associazioni sono state di grande aiuto sia nella fase di stesura, ma anche in tutta la fase di approvazione di una legge di iniziativa parlamentare con una dotazione finanziaria di oltre 200 milioni di euro".

Perché ha illustrato la legge nella sede di Enpaia?

"Perché Enpaia gestisce i fondi pensioni e devo ringraziare il presidente Piazza. Perché parlare del futuro dell’agricoltura signifca anche tutelare la possibilità di dare continuità alle pensioni degli agricoltori".