Alberghi e il ponte di Pasqua. Una metà sono rimasti chiusi gli altri hanno fatto il pieno col turismo "sportivo"

Costantini, presidente della categoria: "Io non ho aperto perché mi serve più tempo ma avremo una grande stagione. Le prenotazioni sono nettamente migliori del 2023".

Alberghi e il ponte di Pasqua. Una metà sono rimasti chiusi gli altri hanno fatto il pieno col turismo "sportivo"

Alberghi e il ponte di Pasqua. Una metà sono rimasti chiusi gli altri hanno fatto il pieno col turismo "sportivo"

Turismo pasquale: il presidente degli albergatori, Paolo Costantini ha il proprio hotel, l’Astoria, chiuso. E’ uno dei venti circa che ha preferito tenere le porte sbarrate.

Costantini, non ha creduto all’arrivo di turisti per Pasqua?

"No, il problema non è quello. E’ che aprire un hotel non è come aprire un garage. Ci vuole tempo ed avevo già messo in preventivo di aprire l’albergo fra un paio di settimane. Comunque le prenotazioni c’erano...".

Quali problemi sul tappero?

"Dal personale fino alle cucine da sistemare e via dicendo senza contare che c’è un problema che è legato anche al riscaldamento".

In generale?

"Direi che sta andando bene in generale perché, tenendo conto che la Pasqua quest’anno è caduta molto bassa, ci sono più alberghi aperti rispetto allo scorso anno, 32 circa quelli che stanno lavorando in questi giorni di festa".

Quelli chiusi quanti sono?

"Una ventina circa. Diciamo che Pesaro Capitale della Cultura sta incuriosendo per cui ci sono molte richieste anche per le visite nei luoghi della cultura".

Diamo qualche numero...

"Se lo scorso anno avevamo una ventina di richieste, quest’anno siamo passati a circa 120 per visitare il centro storico e non solo. Un buon incremento".

Qualche suo collega dice: è tutto un turismo da un caffè, un cappuccino e via. Cosa risponde?

"Questo lo deve stabilire l’operatore singolo. Cosa gli conviene fare oppure non fare ed ognuno fa le sue scelte".

Città intasata solo dal torneo di basket?

"Vero solo in parte perché gli hotel che hanno deciso di riaprire sono di più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e cioè durante la Pasqua. Questo è un buon segnale".

Si parla molto del turismo ‘fantasma’ e cioè quello degli appartamenti e dei B&B. Quanto valgono in termini numerici?

"Nelle strutture alberghiere, che sono in totale 52, abbiamo una capacità ricettiva che è valutabile in 5.500 posti letto. Tra appartamenti e B&B occorre aggiungere un altro 20 per cento. Con la questione della pandemia c’è stato un boom di queste strutture per una serie di ragioni. E la domanda è talmente forte che nessuno vuole più dare appartamenti in affitto per periodi lunghi".

Cosa comporta questo spostamento della domanda?

"Per il turismo in generale è positivo ma bisogna anche chiedere maggiori controlli cosa che stiamo facendo attraverso Federalberghi. Sapere se tutti gli operatori denunciano a chi affittano e per quanto tempo è difficile dirlo. In teoria dovrebbero farlo. Poi nella realtà non si sa bene. Molto spesso tenedo conto della burocrazia ed anche dei controlli che abbiamo noi negli hotel, quello dei B&b e degli appartamenti turistici è un classico caso di concorrenza sleale".

Finito il boom pasquale, che succede?

"Adesso avremo il 25 aprile e poi il primo maggio, ma in linea di massima la stagione vera, come tutti gli anni, si apre a giugno. Il segnale vero sa qual è?".

No, dica...

"Che abbiamo una forte richieste e quindi prenotazioni per la fine dell’estate e cioè over settembre e ottobre, un dato decisamente maggiore rispetto agli anni scorsi. Comunque ad incidere sul turismo conta tantissimo il tempo, oltre ad altri eventi".

E la cultura?

"Bisogna organizzarzi meglio sotto quel profilo, servono dei tour preparati bene per accompagnare le persone. C’è ancora da lavorare".

m.g.