Allungare la stagione sì o no?: "Chi apre ora non potrebbe farlo. Ma adesso si ragioni sul futuro"

Andrea Giuliani (Confartigianato): "Bisogna chiudere entro il 30 settembre. A meno che non si cambi"

Allungare la stagione sì o no?: "Chi apre ora non potrebbe farlo. Ma adesso si ragioni sul futuro"

Allungare la stagione sì o no?: "Chi apre ora non potrebbe farlo. Ma adesso si ragioni sul futuro"

Alcuni bagnini, nemmeno una manciata, da Gabicce fino a Marotta, hanno mantenuto alcuni lettini in spiaggia a disposizione di chi ancora ha voglia di andare al mare e magari anche di farsi un bagno. Ma sono fuori dalle norme perché il regolamento regionale del settore dice che le attività di accoglienza cessano il 30 settembre. L’obbligo di apertura è fino al 30 agosto che poi scivola nel tempo fino al 30 di settembre a quelli di buona volontà. Ma è una scelta dei singoli operatori. "Il problema che si pongono in molti esiste – dice Andrea Giuliani rappresentante dei concessionari di spiaggia per la Confartigianato – e anche qualche giorno fa mi ha chiamato un concessionario di Fosso Sejore per chiedermi se poteva tenere aperto in occasione di un evento".

Una situazione, quella che si sta creando, dettata dal tempo e dalle temperature che sono ancora molte alte. Per cui si stanno verificando scene da profondo sud dove per arrivare nelle calette isolate la gente carica il lettino prima in macchina e poi in spalla per raggiungere le spiagge e distendersi sull’arenile a prendere il sole. E magari farsi anche un bagno nelle ore di punta. Ma queste cose nessuno le vuol dire ufficialmente perché ci sono due correnti di pensiero all’interno della categoria, per cui la palla "è nelle mani dell’assessore al turismo regionale per cambiare i regolamenti e cioè mettere chi vuole nelle condizioni di lasciare lo stabilimento aperto compresi i servizi annessi, come per esempio il bar oppure il ristorante. Ma questo crea problemi perché molti aggiungono che se poi apre il vicino, devo aprire anch’io". Due visioni del problema che vanno in contrapposizione per cui anche i rappresentanti di categoria fanno un passo indietro.

Qualcuno aggiunge anche: "Ma perché devo tenere aperto quando la maggioranza degli hotel sono chiusi? A questa domanda risponde Giuliani dicendo: "Questa è una parziale verità perché ancora alcune strutture di accoglienza sono aperte e ci sono stati turisti fino al 30 settembre. La cosa di cui bisogna prendere atto è che le stagioni sono cambiate ed è quindi possibile che il problema di un inizio di autunno caldo possa anche ripertersi il prossimo anno. Ma il regolamento è quello che è e cioè che che bisogna chiudere il 30 settembre".

E sul fronte opposto gli albergatori cosa dicono visto che ancora nella sola Pesaro ci sono 14 hotel aperti e sono anche pieni "perché in queste ultime settimane ci sono stati molti convegni e fino a domenica, per una convention nazionale, ci sarà il tutto esaurito – dice Fabrizio Oliva di Assohotel –. Noi al Flaminio siamo pieni proprio con il turismo congressuale e sono tantissime le persone, visto anche il caldo che nelle ore centrali, durante le pause di lavoro,m prendono un asciugano e se ne vanno in spiaggia. Cosa dicono? Protestano? No, questo non accade. D’altra parte la situazione è generale e in Romagna accade la stessa cosa con la sola eccezione di Riccione dove ancora ci sono sdraio e ombrelloni in spiaggia. Evidentemente chiudono un occhio".

Il problema è quello che si pongono in molti "e cioè che vanno cambiati i regolamenti a livello regionale dopodiché ognuno si regolerà come crede più opportuno. Però la situazione in questo momento è questa e cioè prendere un asciugamano, caricarsi un lettino in spalla ed andare al mare. Io sono uscito dal Flaminio sul tardi – continua Oliva – e la temperatura esterna era di 25 gradi. Così nei giorni scorsi, tanto che uno che fa le piadine ha dovuto mandare via la gente l’altra sera perché c’era la fila e non è riuscito ad accontentare tutti. Tenere aperto poi pone un problema: con i bagnini poi si dovrebbero aperti anche i bar e i ristorantini annessi e questo non va bene a tutto il sistema della ristorazione".

m.g.