Alluvione, ristori a case senza abusi. Piccini: "Discriminatorio per noi"

Il sindaco di Cantiano contesta le condizioni imposte perché riguarderebbero solo i danneggiati del 2022

Alluvione, ristori  a case senza abusi. Piccini: "Discriminatorio per noi"

Alluvione, ristori a case senza abusi. Piccini: "Discriminatorio per noi"

"Com’è possibile che stessi immobili alluvionati, a pochi chilometri di distanza, abbiano condizioni diverse di accesso alla fase di ristoro dei danni subiti? Com’è possibile che un immobile danneggiato dall’alluvione del settembre 2022 nel territorio marchigiano, a Cantiano per esempio, abbia dei vincoli che un immobile nelle stesse condizioni, colpito dall’alluvione del maggio 2023, non ha in Emilia Romagna o in uno dei 7 Comuni della Provincia di Pesaro e Urbino?". Ad alzare la voce è il sindaco di Cantiano Alessandro Piccini attraverso una nota inviata qualche giorno fa al commissario delegato alla gestione dell’emergenza alluvione, il presidente della Regione Acquaroli e al suo vice ingegnere Babini: "Abbiamo formalizzato quanto più volte lamentato, ovvero di subire vincoli e condizioni diverse, ed in alcuni casi più restrittive, rispetto all’alluvione dell’Emilia Romagna con a capo il commissario Generale Figliuolo. Nello specifico ci riferiamo al vincolo del possesso della conformità urbanistica e catastale degli immobili danneggiati dall’alluvione al momento dell’evento calamitoso. Condizione questa necessaria per poter richiedere ed accedere alla seconda fase di ristoro dei danni subiti. È questo il motivo principale per cui, nella sola Cantiano, su 143 potenziali proprietari di immobili danneggiati dall’evento calamitoso aventi diritto per accesso alla seconda fase di ristoro, ad oggi sono solo 42 le istanze di ristoro presentate, meno del 30%". "La differenza sostanziale con l’Emilia Romagna - prosegue la nota - è che tale requisito, quello della conformità urbanistica e catastale, debba essere verificato non necessariamente alla data dell’evento calamitoso, ma è sufficiente che lo sia alla data di presentazione della richiesta di ristoro, ovvero sono consentite sanatorie di quelle piccole difformità che si sono riscontrate. Possibilità che chiediamo anche noi da mesi, senza alcun riscontro ed accoglienza della proposta".

"Ribadiamo quindi - conclude Piccini - la necessità di uniformare le procedure di gestione del post calamità, tra Marche ed Emilia Romagna, su territori limitrofi ed interessati da fenomeni emergenziali analoghi, per non creare condizioni di disparità per cittadini ed imprese nell’accesso alle procedure di ristoro".

am.pi.