"Ambulatori inutilizzati. Le liste di attesa crescono"

Fossombrone, la denuncia del Comitato pro ospedale: "Da adesso endoscopia funzionerà solo al giovedì, ma gli accordi erano per due giorni alla settimana" .

"Ambulatori inutilizzati. Le liste di attesa crescono"

"Ambulatori inutilizzati. Le liste di attesa crescono"

Difendere quel poco che c’è rimasto dell’ospedale di Fossombrone (oggi "ospedale di comunità"). Lo hanno ribadito alla "grotta" di Sant’Agostino l’ex sindaco 5Stelle Gabriele Bonci e il suo fidato Daniele Bartolini (foto), del Comitato pro ospedale e sanità di Fossombrone. L’occasione è l’annuncio di altre 2 donazioni all’ospedale, per un totale di 13 nell’arco di 7 anni: sei televisori dotati di staffe per il reparto di cure intermedie e un ecografo per le vie vescicali di ultima generazione per la riabilitazione. La prima donazione è avvenuta grazie alla Caritas e alla Fondazione del Monte di Pietà. Per la seconda il Comitato ringrazia la Banca di Credito Cooperativo del Metauro.

C’è poi la questione dei due ambulatori settimanali di endoscopia (colonscopia e gastroscopia): "Da tre anni a questa parte – spiega Bartolini – c’erano due ambulatori a settimana, il martedì pomeriggio (aggiuntivo) e il giovedì mattina. Per l’attività aggiuntiva abbiamo rinnovato la domanda a novembre, ma ancora non abbiamo la conferma, quindi al momento l’endoscopia sarà solo un giorno alla settimana. Passate le vacanze di Natale, dovrebbe riprendere dal 15 gennaio, ma solo al giovedì. Avevamo un accordo ben preciso con i dirigenti provinciali per due giorni la settimana. Sono circa 25 prestazioni per ambulatorio al mese per 11 mesi (al netto delle ferie) e quindi circa 500 all’anno. I macchinari donati vanno fatti funzionare al meglio e non ci piace che per questioni amministrative questo non avvenga. Anche perché questo potrebbe scoraggiare in futuro i donatori dall’essere altrettanto generosi. Tra l’altro il servizio che viene offerto può servire ad accorciare le liste di attesa…". Così Gabriele Bonci: "La situazione è sotto gli occhi di tutti. Daniele è stato i miei occhi sull’ospedale negli anni del mio mandato; mi pare che questo monitoraggio non ci sia adesso. È importante che l’amministrazione si faccia sentire, non solo nel caso di disguidi, ma anche chiedendo con continuità che si difenda quel poco che è rimasto. Sulla Regione, poi, meglio stendere un velo pietoso. Sappiamo quali erano le promesse elettorali di tre anni fa e sappiamo che sono state disattese, anche se fa specie, diciamo così, che dei 13 ospedali chiusi nel 2015 l’unico che è stato riaperto è quello della città dell’assessore regionale alla sanità. Avrebbero fatto miglior figura a dire: “Guardate, sappiamo quali erano le promesse, ma non siamo in grado di mantenerle…“. La riapertura di Cingoli sta a significare che quando c’è la volontà politica si superano tutti gli ostacoli…".

a.bia.