Andreina De Tomassi, la “rivoluzionaria“ si racconta

La giornalista e gallerista Andreina De Tomassi terrà un incontro alla "grotta" di sant'Agostino, intitolato "Diario di una ribelle nella Roma degli anni '70". Parlerà della sua esperienza come giovane ribelle e racconterà il suo '68 e gli anni della Contestazione. L'evento si terrà alle 18 presso la cripta della chiesa di sant'Agostino.

Andreina De Tomassi, la “rivoluzionaria“ si racconta

Andreina De Tomassi, la “rivoluzionaria“ si racconta

Per la rassegna “Parole“ venerdì la “grotta“ di sant’Agostino ospita un incontro con la giornalista e gallerista Andreina De Tomassi. La serata si annuncia sotto il titolo “Diario di una ribelle nella Roma degli anni ‘70“.

De Tomassi, "formidabili quegli anni", come li definì Mario Capanna qualche anno fa?

"Sì, sono stati formidabili, furibondi, affollati... e soprattutto si viveva tutti insieme, non così chiusi, isolati, tutti rannicchiati dietro a un computer come ora...".

Di che cosa parlerà alla "grotta"?

"Della mia traiettoria da giovane ribelle a vecchia testarda. Racconterò il mio ‘68, gli anni della Contestazione".

Da giovani incendiari a vecchi pompieri?

"Ma neanche per idea: sono rimasta selvaggia e incazzosa... Del resto, con la forza dei settant’anni si può dire di tutto. E poi io sono una ribelle genetica: perché mia madre, Sara Montevecchi da Pesaro, è stata più ribelle di me, e anche suo padre Andrea, direttore delle Carceri di Rocca Costanza, lui era un socialista utopistico…".

Alle 18, alla cripta della chiesa di sant’Agostino, ingresso da piazza Dante.

a. bia.