Anna Sablich trascinatrice nello scudettino di Venezia

La pesarese protagonista nella finale U15 con 23 punti. Morelli, ex coach nei Bees:. "Sapevo che era speciale".

Anna Sablich trascinatrice nello scudettino di  Venezia

Anna Sablich trascinatrice nello scudettino di Venezia

"L’ho sempre saputo che era una bambina speciale". Ha il cuore gonfio di gioia Nicola Morelli, che ha visto crescere Anna Sablich nei Bees di cui è presidente, per tre anni capitano della squadra maschile di cui è sempre stata la leader naturale, riconosciuta da tutti gli altri per le sue qualità tecniche e caratteriali. Domenica la giovanissima cestista pesarese (classe 2009) si è appuntata sul petto lo scudetto Under 15, conquistato con la Reyer Venezia che l’ha selezionata la scorsa estate portandola in laguna in una delle società con più tradizione nel basket femminile, insieme a Schio e Costa Masnaga, una delle realtà che Sablich aveva considerato per il grande salto, optando poi per Venezia. E il destino gli ha messo davanti proprio quest’ultima società nella finale per il titolo: Anna non ha avuto timori di sorta, firmando la serata più importante della sua giovanissima carriera con 23 punti.

Sorella d’arte, i fratelli maggiori Pietro (2003) e Giovanni (2005) come lei sono cresciuti nei Bees e poi passati alla Vuelle, il sogno è che possa presto indossare una maglia azzurra, essendo monitorata dai dirigenti federali. Il nonno invece era un calciatore: Ivo Sabbatini è stato uno dei più temibili attaccanti schierati nella storia della Vis Pesaro, conosciuto come Ribot per le sue cavalcate sulla fascia.

"La sua qualità migliore è che capisce sempre quello che deve fare – dice ancora Morelli, che l’ha cresciuta da quando aveva 8 anni –. Anna sa far girare la squadra, a volte con un assist, altre volte con una palla rubata con furbizia, a volte con una difesa intelligente, altre volte con un canestro importante. Insomma, quando non c’era lei in campo, noi faticavamo. E anche nell’ultimo anno con gli Under 13, pur iniziando a patire fisicamente la differenza con i maschi, ha saputo reinventarsi per essere efficace. Se fossi stato al posto della Vuelle l’avrei fatta giocare anche con gli Under 14: a parte che è forte, sarebbe stato un messaggio dal forte impatto comunicativo. Ma hanno deciso diversamente ed è andata all’Olimpia. Poi l’estate scorsa è arrivata la Reyer e ha spiccato il volo".

E non è finita qua perché la prossima settimana Sablich sarà impegnata nelle finali nazionali Under 17 con Venezia; il livello sale, ma è quello in cui la cestista pesarese ha giocato tutta la stagione pur essendo del 2009. Non solo: la Reyer l’ha fatta anche debuttare sia nella sua formazione di serie C (17 punti all’esordio) che in serie B (dove ne ha fatti 11). L’Under 19 orogranata non si è invece qualificata alle finali nazionali, altrimenti è sicuro che Anna sarebbe stata convocata anche lì. Una piccola storia, inserita nella grande storia del basket pesarese, che potrebbe diventare straordinaria.

Elisabetta Ferri