Arrivava l’ora magica per fare le cresciole: tutto il mondo rinasceva

L'articolo racconta l'evoluzione delle cresciole di Carnevale e l'importanza della tradizione culinaria familiare. La nonna, con il suo tocco magico, trasforma la noia dei compiti in una festa culinaria.

Arrivava l’ora magica per fare le cresciole: tutto il mondo rinasceva

Arrivava l’ora magica per fare le cresciole: tutto il mondo rinasceva

In principio era il camino con l’arola alta, la cappa immensa, il fuoco di legna, la margarina gialla come la polenta. Poi la cucina economica e lo strutto di maiale, bianco e molle sciolto come neve. Ecco il fornello con la bombola a gas e l’olio d’oliva e poi di semi. Ere interminabili di friggimenti sui fuochi domestici per le cresciole (nella foto) di Carnevale: tonde, quadrate, bislunghe, rettangolari, piatte, ingobbite, croccanti o più consistenti, sempre bianche di zucchero appiccicaticcio.

Più la guerra si allontana e più crescono le cresciole, fino alla mutazione genetica della castagnola. I paradisi esistono davvero, è che non sempre trovi chi ha le chiavi. Le madri sono trovatrici di chiavi dei paradisi che a confronto il cane da tartufo è un patacca. Stai facendo i compiti coi fratelli, fuori piove fra gennaio e febbraio, è chiaro poi alzi gli occhi e fuori è già buio, e ancora hai matematica, scienze, storia. Tua nonna ronza in un angolo. Che palle! Ed ecco che in cucina entra lei: borse, borsette, sacchi, sacchetti; il passo è quello fermo della decisione presa: dai ragazzi, liberate il tavolo e andate a studiare di là.

Alzi quella faccia da incantato che ti ritrovi, non capisci che sta succedendo e allora lei, Eleonora Duse che non ha bisogno di palcoscenico, pronuncia le parole fatidiche: "E’ Carnevale, oggi si frigge". E il mondo rinasce e la vita ritorna e la nonna non ronza e la vita è bella, riapri alla rinfusa il libro di poesie dove poco prima, senza entusiasmo, avevi letto due versi che ora senti premonitori: "Nuvole in viaggio, chiari reami di lassù! D’altri Eldoradi malchiuse porte", quell’antipatico di Montale che quando fa centro è super. E’ tutto steso sul tavolo della cucina, noi stiamo per trasferirci di là ed ecco che la “maga“ posa con cautela sul ripiano una bottiglietta di vetro con dentro un liquido rosso. Coglie il senso di interrogativa sorpresa dei suoi ignoranti rampolli e sussurra: "E’ “l’archemus“ da spennellare sulle castagnole". Perché intanto ha inventato anche quelle. La perfezione è di questo mondo.

f. b.