"Ascoltare i prof in aula: sono infinitamente grata al senso di quotidianità"

Una studentessa inizia un nuovo percorso di studi all'Università di Urbino, affrontando una strada di 56 km. Si sente fortunata a poter presenziare a lezioni complesse e affascinanti, e a instaurare nuovi rapporti di amicizia con compagni provenienti da altre realtà. Una vittoria per lei.

Ricominciare. Mettere sé stessi alla prova verso un nuovo percorso, affiancati da persone mai viste prima, ma che per fortuna sono dotate di umanità, ironia e simpatia – e non è cosa scontata –. Università di Urbino: la mia avventura è iniziata lo scorso lunedì. “Comunicazione e Pubblicità per le Organizzazioni“ è il corso di studi che ho deciso di intraprendere, sperando mi possa indirizzare ad un futuro stabile, ma allo stesso tempo divertente e pieno di stimoli. Non è facile: ogni giorno salgo in macchina e faccio avanti e indietro Pesaro-Urbino.

Cinquantasei km di una strada immersa nella natura del nostro entroterra. Amo guidare, ma ammetto essere pesante, conto di abituarmi presto a questo nuovo ritmo. La fatica dello svegliarsi presto la mattina viene ripagata dall’ascolto di ciò che i professori spiegano in aula. Argomenti tanto complessi quanto abbaglianti per la loro spettacolarità. Sociologia, immaginario, comunicazione, metodo: tutte parole chiave che insieme ai loro concetti aprono la visuale della realtà in un modo tutto nuovo e affascinante. Mi sento fortunata a poter presenziare a queste lezioni. Per molti può sembrare una banalità, ma per me è magia: sono qui, ora, e sto scrivendo dalla prima fila di banchi affacciata alla cattedra aspettando di poter imparare nuove cose. Sono infinitamente grata alla quotidianità, al tempo, alla mia salute, al mio corpo, che nonostante tutto mi asseconda e mi permette di vivere esperienze finalmente normali.

Instaurare nuovi rapporti di amicizia con i compagni di corso provenienti da altre realtà e paesi differenti ed essere sfiorata da quella sensazione di non aver passato l’inferno dentro la stanza di un ospedale, è una vittoria.

"Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso".

Albert Einstein

Asia D’Arcangelo