Assedio alla casa del sindaco Ricci "È stato Carriera a volerlo fare" Il ristoratore e altri sette nei guai

La procura ha chiuso le indagini: in 8 verso il processo per minaccia e violenza, per 11 chiesta l’archiviazione

Assedio alla casa del sindaco Ricci  "È stato Carriera a volerlo fare"  Il ristoratore e altri sette nei guai

Assedio alla casa del sindaco Ricci "È stato Carriera a volerlo fare" Il ristoratore e altri sette nei guai

Puntavano sul sindaco Matteo Ricci. O almeno, alla sua casa, nelle vicinanze di via Cavour. Per questo, la notte del 28 luglio 2021, in era covid, un centinaio di no vax ed esponenti di casapound si sono inventati la marcia verso le finestre della casa di Ricci rimanendovi per almeno 10 o 15 minuti urlando "vieni fuori" e insulti vari. Tra loro si riconosceva il ristoratore Umberto Carriera e la compagna Clarissa Rosselli, già protagonisti delle proteste dell’associazione IoApro. Molti partecipanti all’assedio si sono attaccati al campanello di casa facendolo squillare in continuazione. Il sindaco era a Torino, la moglie e la figlia invece erano in casa, terrorizzate per le cento persone circa che urlavano in strada temendo di ritrovarsele in salotto da un momento all’altro. La polizia disperse il corteo e il sindaco, due giorni dopo, presentò querela. A distanza di due anni, la procura della Repubblica col sostituto procuratore Silvia Cecchi ha chiuso le indagini con una richiesta di archiviazione per 11 indagati mentre per altri otto si prospetta la richiesta di rinvio a giudizio. Quest’ultimi sono: Umberto Carriera, Alessio Canalini, Massimiliano Baffioni, Claudio Muggeo, Erik Piccoli, Clarissa Rosselli, Pasquale Soru e Michele Poderi. Secondo la procura, che si basa sui rapporti di indagine della Digos, gli ideatori e i promotori dell’illecita manifestaizone sono stati Umberto Carriera e Alessio Canalini, i quali avrebbero sollecitato il corteo che aveva manifestato regolarmente in piazza della Libertà a continuare "la passeggiata" verso la Pescheria e da qui alla casa del sindaco. A seguirli, sono stati un centinaio persone. Gli altri indagati, compresi Carriera e Canalini, rispondono di minacce aggravate e di violenza privata nei confronti della famiglia del sindaco. Durante gli interrogatori fatti agli indagati alla presenza dei loro legali, tutti hanno cercato di sminuire o smentire l’organizzazione della manifestazione sotto le finestre del sindaco dicendo di aver seguito il corteo che si era mosso verso il Corso, passando per via delle Galligarie. La Digos ha individuato in Carriera e Alessio Canalini gli organizzatori dell’assedio, dopo aver visto incitare con i mefagoni i partecipanti alla manifestazione autorizzata contro il green pass a seguirli per una "passeggiata". Dei quattrocenti aderenti presenti in piazzale della Libertà, un centinaio hanno risposto all’appello e si sono incamminati verso la casa di Ricci seppur con la presenza della polizia che in qualche modo, per il numero esiguo di personale, non ha interrotto subito la marcia non autorizzata ma l’ha accompagnata per evitare scontri. Una scelta che il sindaco non approvò affatto protestando ufficialmente per la sottovalutazione della situazione. Nei vari interrogatori, alcuni degli indagati hanno indicato in Umberto Carriera e in Canalini gli organizzatori dell’assedio alla famiglia del sindaco. Il quale annunciò subito che si sarebbe costituito parte civile al processo. Per gli indagati di cui è stata chiesta l’archiviazione, non c’era la prova che si fossero avvicinati al campanello della casa di Ricci. Per alcuni, c’era anche il dubbio che fossero stati realmente presenti. Le foto della Digos non apparivano chiare per determinarne con certezza l’identità. Ora il sindaco può opporsi alla richiesta di archiviazione oppure no. E’ una scelta che potrà fare entro il 20 settembre.

ro.da.