Beethoven e la grazia di Anastasiya

La Petryshak questa sera al teatro “Rossini“ di Pesaro per il concerto dei cinque anni dell’Orchestra Olimpia

Beethoven e la grazia di Anastasiya

Beethoven e la grazia di Anastasiya

Pesaro Capitale Italiana della Cultura continua a prestare attenzione alla musica di qualità. Un appuntamento da non perdere è quello del Concerto di gala in programma al teatro Rossini oggi alle ore 21, in occasione dei cinque anni di attività dell’Orchestra Olimpia.

Per questo evento, tantissimi saranno gli ospiti di fama nazionale ed internazionale, tra cui Anastasiya Petryshak, classe 1994, una delle violiniste più acclamate della sua generazione.

Com’è nata la sua passione per la musica?

"In realtà è nata in modo spontaneo. Io sono di origine ucraina e lì, sin da piccoli, si viene indirizzati verso determinate discipline artistiche. Inizialmente ho provato la danza ma poi, un giorno, mentre camminavo nel centro città ho sentito un signore suonare Vivaldi con il violino magnificamente. Da lì è nata la mia passione".

Cosa accadde?

"Subito ho avuto l’appoggio dei miei genitori, che mi hanno permesso di studiare violino e, nel 2005, ci siamo trasferiti in Italia, per permettermi di continuare i miei studi".

Ha mai avuto modo di suonare in Ucraina in questo periodo?

"In realtà ho suonato a Kiev qualche mese prima che scoppiasse la guerra, per festeggiare i 30 anni della nascita dell’Ucraina. C’era un’aria di orgoglio, non saprei nemmeno come spiegarlo. Ora, il nostro obiettivo è fare il possibile per il nostro Paese, con concerti di beneficienza per i bambini. Si usa il violino al posto delle armi".

Era mai stata a Pesaro prima d’ora?

"Ammetto di non esserci mai stata, ma posso dire che è una città veramente bella. Per me è un piacere poter suonare in questa città diventata Capitale Italiana della Cultura".

Ha mai avuto modo di suonare o portare in scena qualche opera di Rossini?

"Rossini direttamente no, ma ho suonato tantissimo Paganini, il quale si è ispirato tantissimo al vostro compositore. A breve, però, dovrei portare in scena un’opera di Castelnuovo-Tedesco, il quale era un grande cultore di Rossini".

In cosa potremo ascoltarla questa sera?

"Nel “Triplo Concerto“ di Beethoven, per violino, violoncello, pianoforte ed orchestra. Nonostante quest’opera sia bellissima, purtroppo è poco conosciuta. Io stessa mi sono confrontata con questo concerto per la prima volta, mentre alle sonate o alle romanze vi ero già abituata. In quest’opera, anche se poco eseguita, si può ascoltare il genio di Beethoven".

Alessio Zaffini