Cattedrale: il giorno della riapertura. Su il sipario sulle vetrate dei mosaici

Appuntamento oggi alle 17. Emanuela Scavolini, presidente della Fondazione: "Spettacolo emozionante"

Cattedrale: il giorno della riapertura. Su il sipario sulle vetrate dei mosaici

Cattedrale: il giorno della riapertura. Su il sipario sulle vetrate dei mosaici

Oggi pomeriggio alle 17 riapre la cattedrale "ed è un invito a tutta la città a venire a vedere quello che è stato realizzato. Devo dire che sono emozionanti i mosaici", dice il presidente dell’omonima fondazione, Emanuela Scavolini. Sono terminati i lavori per l’apertura di nuove ‘finestre’ sui tappeti musivi, il cambio dei cristalli usurati dal calpestio dei fedeli ed anche dai visitatori, e quindi sono state cambiate anche tutte le luci per avere una migliore visione dei tappeti musivi che sono stati ripuliti e tirati a lucido dai tecnici. Ora l’illuminazione è al Led. Il tutto avviene con otto giorni di anticipo sui tempi stimati che erano stati fissati e preventivati per la fine del mese. Nella giornata dell’altro ieri è arrivata l’ultima autorizzazione e cioè l’ultimo documento necessario per riaprire il Duomo al culto con buona pace del parroco Stefano Brizi, che per 3 domeniche ha viaggiato per le chiese del centro storico per dire messa.

Tutta questa operazione, che avviene a 24 anni di distanza dalla posa in opera del nuovo piano di calpestio della chiesa, è stata finanziata dalla Fondazione Scavolini con 250 mila euro circa. Ed i lavori sono stati eseguiti da una squadra di tecnici della Renco, il tutto sotto l’occhio attento sia del vescovo che dalla Soprintendenza. Gli spazi visivi sono stati aumentati di 42 metri quadrati per cui la superfice ‘godibile’ del litostroto è ora superiore ai 200 metri, su un totale di circa 800. Sono state aperte due nuove finestre ai lati della navata centrale e quindi ingrandita quella al centro della chiesa. Questa operazione permette ora di vedere tappeti fino ad ora nascosti, come la nave troiana "una figurazione unica nel panorama nazionale ispirata ai componimenti cortesi del periodo medievale, quindi pesci e crostacei e sirene a ricordare il legame della città con l’Adriatico". Non solo questo ma ma ora si potranno osservare ampi ‘spezzoni’ del mosaico antico che risale al IV-V secolo, il piano di calpestio antico della chiesa poi distrutta e incendoiata nel periodo delle invasioni barbariche e quindi ricostruita con la pavimentazione che si può osservare ora e che va dal sesto secolo fino alla fine del 1200.