Causò incidente con tre vittime. Arrestato in Spagna per droga

Pescatore di Pesaro preso a Valencia dalla squadra mobile, deve scontare tre anni e tre mesi per spaccio. Coinvolto nello schianto in cui morì la fidanzata. Tirò il freno a mano in corsa: condannato per omicidio colposo. .

Causò incidente con tre vittime. Arrestato in Spagna per droga

Causò incidente con tre vittime. Arrestato in Spagna per droga

Marco Orazietti, 36 anni, pesarese, pescatore, tossicodipendente e spacciatore, è stato arrestato l’altroieri a Valencia, in Spagna. La squadra mobile di Pesaro lo stava cercando da un anno perché deve scontare tre anni e tre mesi di reclusione per spaccio di marijuana e di un grammo di cocaina. La pena è proporzionata alla sua persistenza nel commettere gli stessi reati. Ci ricasca sempre. L’ordine di carcerazione in seguito al passaggio in giudicato della sentenza risale a oltre un anno fa. Da quel momento, Orazietti è sparito, nascondendosi a Valencia dove, presumibilmente, non utilizzava il suo vero nome. Ora lo stanno portando in Italia per scontare la pena. Ma di Marco Orazietti sono piene le cronache anche per altro. Il 9 giugno del 2019 rimase coinvolto in un tragico incidente stradale sulla Statale Adriatica, in località Siligate. Morirono tre persone, una di loro era la sua fidanzata. Viaggiavano insieme verso la Romagna ed erano su di giri per alcol e altro. La piccola Mazda era guidata da Silvia Lucarelli di 33 anni, giovane mamma di una bimba, barista. L’incidente avvenne per due ragioni: l’auto andava a forte velocità ma soprattutto Orazietti, seduto sul lato passeggeri, tirò il freno a mano perché convinto che in questo modo avrebbe rallentato la velocità. In realtà, la vettura andò in testacoda schiantandosi contro una Fiat Seicento, che proveniva in senso opposto con a bordo i coniugi sessantenni Roberto Carosio e la moglie Oriella. Morirono sul colpo Silvia Lucarelli e i due ignari automobilisti. Orazietti sopravvisse miracolosamente, ma finì sotto processo per omicidio colposo. In primo grado, venne condannato a 3 anni e quattro mesi di reclusione, ma in Appello la condanna venne dimezzata scendendo a un anno e otto mesi e a un risarcimento dei danni di 110mila euro. E’ pendente il ricorso in Cassazione con l’avvocato Andrea Giorgiani.

Roberto Damiani