Centri di salute mentale: "Da noi non resta niente"

L’allarme di Biancani: "Ben 87 utenti saranno trasferiti in un altro Comune"

Dove finiranno le comunità psichiatriche attualmente ospitate nei vari centri a Muraglia? Sembra sempre più concreta l’ipotesi di un trasferimento nella nuova struttura all’Apsella, nel centro Civitas Vitae Marche realizzato da William Guerra. Questo sembra di capire dalla risposta che l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha dato all’interrogazione di Andrea Biancani, vicepresidente del Consiglio regionale (Pd) e candidato sindaco a Pesaro. L’assessore non ha fatto nomi, per via del procedimento in corso, ma il pensiero di tanti è inevitabilmente corso lì.

"In Aula – riferisce –, è stato specificato che il Centro di Salute Mentale rimarrà a Pesaro, senza indicare in quale struttura, mentre gli altri servizi, per un totale di 87 posti letto (Tomasello, Srr, Comunità maschile e femminile...), saranno trasferiti fuori città in un edificio privato individuato con l’indagine conoscitiva di mercato pubblicata nel febbraio scorso".

Quell’indagine aveva lo scopo di trovare partner interessati ad accogliere (successivamente si disse anche "gestire") gli utenti delle strutture che dovevano liberare il sito di Muraglia per l’avvio del cantiere del nuovo ospedale. A quell’indagine hanno risposto diversi interlocutori privati, ognuno dei quali ha offerto possibili soluzioni. L’intenzione dell’azienda è adesso quella di procedere entro la prossima settimana all’avvio della procedura definitiva di convenzionamento, anche alla luce dell’esito dei contatti avvenuti con i vari soggetti. Tra cui Civitas Vitae, con cui forse i contatti sono stati particolarmente fruttuosi. Lo si scoprirà la prossima settimana, all’esito del nuovo avviso, quando il privato potrà rispondere accettando il convenzionamento.

Come che vada, Biancani batte i pugni sul tavolo: "È ufficiale, Pesaro perderà almeno 87 posti letto dei servizi legati alla Salute Mentale. Ribadisco il mio no al trasferimento dei servizi fuori Pesaro e alla loro frammentazione. Pazienti, famiglie e personale vengono penalizzati e non interpellati. Nessuna certezza neppure su chi si occuperà della gestione dei servizi trasferiti". "E’ il segno evidente – sottolinea Biancani - dell’incapacità programmatoria della Regione in politica sanitaria. Dal 2022, data dell’Accordo tra Regione, Ast e Comune, ad oggi, nessuna delle strutture individuate, allora, dall’Ast, per trasferire i servizi si è dimostrata idonea o realizzabile. Il tutto a danno dei pazienti, del personale e delle famiglie".

b.i.