Chiesa e Caritas in lutto. È morto Emilio Pietrelli. Il diacono degli ultimi

L’arcivescovo Salvucci: "Un esempio autentico di resurrezione pasquale". Il fratello Piergiorgio: "Sempre vicino ai bisognosi nonostante la malattia".

Chiesa e Caritas in lutto. È morto Emilio Pietrelli. Il diacono degli ultimi

Chiesa e Caritas in lutto. È morto Emilio Pietrelli. Il diacono degli ultimi

E’ morto Emilio Pietrelli. Avrebbe compiuto 70 anni fra un mese, il prossimo 5 maggio. Lo ha vinto un male incurabile, con il quale ha lottato con grande coraggio per anni, mantenendo fino alla fine il suo posto di direttore della Caritas diocesana, affiancato da Andrea Mancini che lo ha aiutato in un compito tanto delicato quanto arduo, viste le condizioni di salute in cui si trovava Emilio. Un uomo coraggioso, che ha vissuto la fede con semplicità disarmante, vera, forte.

Emilio Pietrelli era diacono dal 2011, ruolo nel quale aveva collaborato con don Marco Di Giorgio nella parrocchia di Candelara, prendendo poi il posto del sacerdote nella direzione della Caritas nel 2016. Al servizio degli ultimi e per gli ultimi, sempre attento ad ogni richiesta fino a quando è riuscito a vivere in pieno il suo ruolo e soprattutto sempre pacato e positivo nelle sue risposte nonostante il dolore di una malattia a cui non ha mai voluto rassegnarsi e alla quale ha sempre anteposto la persona, gli altri innanzitutto, poi anche la sua, vogliosa di vivere. Il tutto con l’incoraggiamento dell’arcivescovo Coccia, che non gli ha mai fatto mancare il suo supporto, e anche di chi lo ha succeduto, monsignor Salvucci, che parla di "Emilio come autentica testimonianza pasquale".

Pietrelli, che in gioventù aveva frequentato il liceo classico lavorando poi al mobilificio Mazzanti di Sant’Angelo in Lizzola come impiegato, è stato anche presidente del consorzio di autotrasportatori Carp per 40 anni. Dirigeva una cinquantina di persone. Un lungo impegno il suo, unitamente a quello portato avanti con la Pro Loco di Candelara, al fianco del fratello Piergiorgio Pietrelli, ideatore della manifestazione "Candele a Candelara" che ha fatto scoprire in tutta Italia questo borgo negli ultimi vent’anni: "Coordinava – racconta Piergiorgio – il gruppo di ingresso per l’accoglienza turistica, anche con il male addosso, sempre propositivo. Era stimato da tanti, anche come diacono per la sua predisposizione ad andare a trovare gli ammalati, nel sostegno agli ultimi, ai bisognosi, fino all’ultimo, nonostante la sua situazione molto critica. Una persona amata da tanta gente". Dalla Caritas un invito a "partecipare alla preghiera del Rosario questa sera alle 20 nella chiesa di Santa Maria dell’Arzilla e al funerale in Duomo domani alle 15". Lascia la moglie Nadia e i figli Lucia e Federico.

d.e.