"Circonomia, festival di rilievo"

Il presidente del Circolo Culturale Bianchini difende il festival Circonomia a Fano dalle critiche ambientaliste, sottolineando il valore delle discussioni scientifiche e il coinvolgimento della comunità.

Dopo le critiche mosse al festival Circonomia dall’associazione ambientalista Lupus in fabula, protagonista anche di picchetti di protesta all’ingresso degli eventi in programma, e dopo gli ultimi interventi polemici sulla stampa, il presidente del Circolo Culturale Bianchini - che ha collaborato all’organizzazione del festival ecologico sull’economia circolare - rompe il silenzio e dice la sua. "La Lupus è un’associazione con non pochi meriti nella difesa dell’ambiente a Fano - esordisce Andrea Angelucci -, ma in questo caso c’è una certa disattenzione: grazie agli incontri con Fabio Cappa ("Non c’è più tempo") e la conferenza spettacolo del climatologo Stefano Caserini ("A qualcuno piace caldo") il festival ha offerto due occasioni in cui la voce della scienza è emersa con chiarezza, spazzando via ogni negazione del cambiamento climatico e delle sue origini umane. Dopo questi eventi, credo che molte persone abbiano iniziato a meditare con serietà su cosa si può fare. Circonomia ha ospitato nel "Processo alla transizione ecologica" alcune voci del negazionismo ambientale e dell’"inattivismo", ma ha anche offerto gli strumenti per un esame critico di queste posizioni. Non ultimo lo splendido dialogo di Gianrico Carofiglio con Roberto Della Seta. Circonomia ha poi dato spazio a Ultima Generazione che così ha fatto sentire la sua voce; e anche a due rappresentanti dei Combatants for Peace un’organizzazione che vede uniti ebrei israeliani e palestinesi nel chiedere pace e fine della politica di odio tra i loro popoli. Pure il tema del coinvolgimento delle scuole è stato trattato dai critici in maniera ingiusta: centinaia di studenti delle superiori hanno partecipato agli incontri della mattina. Si può fare meglio, ma va riconosciuto che portare Circonomia Fano è stata un’operazione di grande rilievo e dandole seguito, Fano può diventare un punto di riferimento nazionale per la transizione ecologica. E non è un argomento destinato a passare di moda! Si è trattato di un festival variegato, che per la prima volta ha coinvolto per più giorni la città sui temi ambientali e creato una piattaforma di dialogo che abbracciasse tutti".