"Cocaina a 15 anni. Da lì è iniziato l’inferno"

L'assessore Belloni presenta l'operazione "motosega" per contrastare lo spaccio al Miralfiore, riducendo significativamente il fenomeno. Ex tossicodipendente racconta la sua storia e si impegna in campagna antidroga.

"Cocaina a 15 anni. Da lì è iniziato l’inferno"

"Cocaina a 15 anni. Da lì è iniziato l’inferno"

di Antonella Marchionni

"Spaccio al Miralfiore? Gli è stata data una bella sfalciatura". La soluzione "agricola" al problema dello smercio di droga al Miralfiore è stata presentata dall’assessore Enzo Belloni a margine di un incontro pubblico, ieri pomeriggio, nella sede di Utopia al Parco Miralfiore. Qui il 44enne pesarese Alessandro Giardini (foto) ha raccontato la sua storia da ex tossicodipendente ripercorrendo le tappe del suo calvario.

E’ stata l’occasione per affrontare, anche globalmente, il problema delle sostanze stupefacenti in città e delle possibili soluzioni. A cominciare dall’operazione "motosega" illustrata dall’assessore all’operatività. "Quella di tagliare il sottobosco – commenta l’assessore Belloni riferendosi al taglio massiccio di centinaia di arbusti sia nella parte più vicina alla stazione sia, più recentemente, nella parte che fa angolo tra via Andrea Costa e via Cimarosa – è stata una necessità di pubblica sicurezza e un’operazione concordata con le forze dell’ordine. Il Miralfiore era il supermercato low cost della droga: venivano anche da fuori a comprarla, era il negozio dei poveretti. Ma ora il fenomeno è molto ridotto. E’ stata un’operazione secretata. Il Miralfiore era un porto degli spacciatori che arrivavano con il treno e trasportavano la droga anche con l’occultamento intracorporeo per poi liberarla qui al Miralfiore. Mangiavano, dormivano nel parco e nascondevano la droga negli alberi". E il taglio netto al verde del parco dell’assessore "ha più che dimezzato il fenomeno".

Il problema rimane tuttavia una piaga per la nostra città, come testimoniato dalle parole di Alessandro Giardini, il 44enne ex tossicodipendente che ieri si è messo a nudo davanti al pubblico intervenuto raccontando la sua storia: "Ho iniziato a drogarmi dopo che è morto mio nonno – racconta -: ho iniziato a 14 anni con le prime canne e poi dopo un anno ad una festa mi hanno fatto provare la cocaina. E’ stato l’inizio della devastazione, è stata la cocaina a distruggermi". Alessandro Giardini ha parlato della sua esperienza a San Patrignano e del rapporto fraterno ancora molto forte con Andrea Muccioli, ha illustrato le fasi della sua rinascita ma anche delle sue ricadute e ha parlato con entusiasmo del percorso positivo fatto al servizio dipendenze patologiche di Pesaro. Ora si candida a parlare con i ragazzi delle scuole all’interno di una campagna antidroga chiamata "Prevaction". "Lascerò ai ragazzi la mail e il mio contatto whatsapp dove, magari, chiedere ciò che non hanno avuto il coraggio di fare davanti alle altre persone".