Col naso all’insù aspettando la neve dopo la calura

Le stazioni sciistiche di Catria e Nerone pronte ad accogliere gli appassionati, perturbazione in arrivo in questo fine settimana

Col naso all’insù aspettando la neve dopo la calura

Col naso all’insù aspettando la neve dopo la calura

Da domani l’anticiclone lascerà spazio a una perturbazione che stando alle previsioni meteo porterà freddo, pioggia e (si spera) anche la neve. In questi giorni sulle montagne del nostro Appennino la temperatura è viaggiata da un minimo di 3 gradi a un massimo di 13 e giravano ancora le zanzare. Niente freddo dunque, anche se c’è da dire che il gelo in questo periodo non è presente nemmeno nelle aree polari. Anomalie termiche si dirà, ma come la vivono gli operatori turistici del territorio? "Come abitudine ormai da diversi anni – risponde Francesco Martinelli, gestore dell’impianto sciistico di Monte Nerone – l’Inverno in Appennino partirà dai primi di gennaio, quindi siamo in linea con questa tendenza. Per quanto ci riguarda siamo pronti ad accogliere la prima neve che verrà, sperando che sia sufficiente per aprire gli impianti i quali sono stati revisionati e pronti per la stagione. Fino a domenica 7 gennaio è aperto il rifugio Chalet Principe Corsini, poi come consuetudine se c’è neve rimarrà aperto oltre al fine settimana anche il lunedì. Eventuali aperture straordinarie ci saranno compatibilmente con le precipitazioni". Ma la gente viene anche senza neve? "Sì, la gente viene, la montagna piace sempre, anche senza neve. I panorami quando non c’è la nebbia permettono di vedere paesaggi stupendi, si possono ammirare i paesi fino alla costa". La montagna è frequentata anche dagli appassionati delle escursioni: "Con questo clima non ideale per la stazione sciistica ma ideale per le camminate se ne vedono tanti. Ci sono diverse guide nella zona che propongono in quasi tutti gli weekend delle belle escursioni sul territorio di Monte Nerone. C’è anche la possibilità di pernottamento, su prenotazione, presso gli alloggi del rifugio".

Stessa situazione anche nel comprensorio sciistico Monte Catria, nel cuore dell’Appennino Umbro-Marchigiano, dove, se innevate, sono disponibili 12 km di piste, servite da una cabinovia biposto pulsé, due seggiovie e due tapis roulant. "Natura e Divertimento in totale serenità per tutti" è la mission dei gestori. "L’inverno in fin dei conti – dicono all’unisono gli appassionati di sci – è ancora lungo e le più grosse nevicate negli ultimi anni si sono verificate a gennaio inoltrato e a febbraio". "Quest’anno quassù a Carpegna non si scierà – informa sconsolato l’appassionato maestro di sci Giorgio Parlanti – per problemi di manutenzione agli impianti di risalita e per quanto riguarda l’innevamento artificiale. sarà tutto fermo. Speriamo che per il prossimo anno di risolvere tutte le problematiche per poter riaprire, certo è un dispiacere non poter accentrare la nostra clientela comune diamo appunto a loro per la prossima stagione e formuliamo loro i migliori auguri di un buon 2024".

La storia ricorda anche importanti nevicate sul nostri monti. "L’11 febbraio 1865 – racconta Edmondo Luchetti, studioso di storia locale e abitante a Serravalle di carda – la zona del Nerone fu investita da una forte ondata di maltempo, nevicò per oltre una settimana. Il giorno 11 una grossa valanga di neve si stacca dalle pendici del Nerone ed investì la casa colonica della parrocchia, morirono 4 persone della famiglia Luchetti, un bambino ancora in fasce posto nella sua culla si salvò scivolando sulla neve. C’è una lapide che ricorda l’evento posta sulla casa in seguito ricostruita. Una nota del notaio Vagnerelli di Urbino riporta che il 23 maggio 1623 ci fu un grandissimo freddo e cadde la neve sui monti coprendo il Carpegna, il Nerone ed il Catria. Il giorno dopo (24 maggio) nevicò ancora e il manto nevoso durò fino al 28 ". "Nei primi giorni del 2006 – continua Luchetti – circa 70 persone rimasero bloccare al rifugio Corsini per tutta la notte causa la bufera che aveva chiuso la strada". Poi il nevone del 2012. Considerando che negli ultimi anni ha sempre nevicato nei mesi di fine gennaio e febbraio, c’è ancora la speranza di poter sciare.

am.pi.