"Commissione parlamentare per il biodigestore"

Terre Roveresche, la richiesta del comitato ’A tutela del territorio’ sulla scia della vicenda Riceci. "Occorre far luce su tanti aspetti"

"Commissione parlamentare  per il biodigestore"

"Commissione parlamentare per il biodigestore"

Il comitato ‘A tutela del territorio’, costituitosi nel 2020 per combattere il progetto del biodigestore di Barchi, ha inviato alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, che si sta occupando della vicenda Riceci, un’istanza d’intervento anche sull’impianto autorizzato per Ca’ Rafaneto. Nel suo corposo documento, corredato da allegati che consentono di ripercorrere le fasi salienti di tutto l’iter sino ad oggi, il comitato chiede alla Commissione "di far luce" su una serie di aspetti, a partire dal perché la Provincia ha ritenuto di concedere la proroga alla società Feronia srl (per l’inizio dei lavori di costruzione del biodigestore, spostati dal termine ultimo del 26 luglio 2023 a quello del 30 giugno 2024) per darle la possibilità di partecipare alle procedure per gli incentivi stabiliti con il DM del 2022 quando dalle audizioni in Commissione è emerso che avrebbe diritto ad accedere agli incentivi più remunerativi fissati dal DM 2018.

"Perché – prosegue l’istanza di intervento – la Provincia ha condizionato la dimostrazione dell’acquisto di proprietà del terreno (da parte di Feronia) all’inizio dei lavori quando la legge prescrive che tale dimostrazione venga data al momento del rilascio dell’autorizzazione?" Terzo punto: "Perché il Comune di Fano, pur non avendo competenza alcuna, ha indetto una procedura di manifestazione di interesse rivolta a società che si proponevano di realizzare, a proprie spese e a proprio rischio, e di gestire un digestore con la successiva partecipazione azionaria di Aset?" Tra gli altri aspetti su cui "far luce" c’è anche il fatto che la "società Feronia srl, che ha un capitale sociale di appena 10mila euro, ha sostenuto nei vari ricorsi di aver affrontato costi di progettazione gravosi, i cui importi, tuttavia, non si riscontrano nelle voci di bilancio. Inoltre, ad oggi, non risulta neanche aver acquistato il terreno necessario alla realizzazione dell’impianto, pur essendovi tenuta".

In attesa di capire se tale istanza avrà un riscontro, va ricordato che sulla vicenda biodigestore sono ancora pendenti il duplice ricorso al Consiglio di Stato del Comune di Terre Roveresche e del comitato cittadino contro la sentenza del Tar dell’aprile 2023 che respinse l’istanza di annullamento dell’autorizzazione a realizzare l’impianto e il ricorso del Comune al Tar contro la proroga concessa per l’inizio lavori.

s.fr.