Crisi del Mar Rosso, le ricadute. Montanari passa sotto l’Africa: "Volano i prezzi dei container"

Gianni Monini, responsabile commerciale Benelli: "Il costo per trasportare una moto può quadruplicare". La Tourre, Biesse: "Circumnavigare ha forti conseguenze".

Crisi del Mar Rosso, le ricadute. Montanari passa sotto l’Africa: "Volano i prezzi dei container"

Crisi del Mar Rosso, le ricadute. Montanari passa sotto l’Africa: "Volano i prezzi dei container"

L’ultima nave della flotta Montanari – trasporto petrolio – che è passata per il golfo Persico era scortata da un cacciatorpediniere della marina americana. Ma ancora non volavano i missili. Vista la situazione attuale e cioè di netto peggioramento del quadro bellico, dalla tolda di comando del gruppo fanese e cioè da Corrado Montanari, è partita una chiara indicazione: si circumnaviga l’Africa per non rischiare uomini, mezzi e merci. La Montanari Navigazioni è veramente una delle poche compagnie nazionali che ha da sempre a che fare con questo spicchio di mondo perché nel Corno d’Africa, per la pirateria, sulle navi venivano imbarcati uomini armati. L’unico caso in cui sono in ballo vite umane perché per il resto è solamente un problema di contenimento dei costi.

"La grave crisi – dice Paolo Rossini, segretario regionale Uil – che è in corso sul Golfo Arabico non sta incidendo più di tanto sulle nostre industrie per quello che riguarda il rifornimento della componentistica che arriva dall’Asia, anche perché molte fabbriche, soprattutto quelle legate alla meccanica, hanno un rallentamento della domanda. Fra l’altro alcune di queste sono alle prese con la cassa integrazione a rotazione. Il problema della crisi in medio Oriente per il momento non si sente per quello che riguarda i rincari dei costi di trasporto". Ma ci sono due aziende che comunque stanno osservando lo scenario in evoluzione del Golfo Persico con la massima attenzione ed anche un po’ di preoccupazione: una è la Benelli moto che ha tutti i rifornimenti di moto legati al trasporto attraverso i container con la Cina. L’altra è la Biesse che porta a Pesaro materiale per le macchine dal grande stabilimento che ha a Bangalore in India e quindi ha come rotta quella del canale di Suez che in questo momento è come stare seduti sopra un vulcano.

"Noi abbiamo centinaia di moto che attendono di partire alla volta di Pesaro – dice Gianni Monini responsabile commerciale della Benelli – e la crisi del mar Rosso ci sta ponendo dei problemi di non poco conto. Perché fra l’altro i prezzi dei container sono passati da 2500 dollari a 7-8mila il che vuolo dire che ogni singola moto ha un aumento di costi di trasporto che passano da 100 euro a circa 3-400 euro. Se poi la situazione peggiora si potrebbero anche toccare i 13mila dollari a container. Ed anche circumnavigare l’Africa sono costi in aumento sia per il carburante sia perché i tempi di consegna aumentano di un paio di settimane. Anche se quest’ultimo problema – continua Monini – diventa secondario una volta che metti a regime il circolo della navi che partono dalla Cina. In questo momento l’aumento dei costi di trasporto lo stiamo assorbendo noi. Certa è una cosa: un conto è spalmare questi aumenti legati al trasporto su mezzi che possono costare anche 20mila euro, un altro paio di maniche se invece questi incrementi vanno a gravare su moto che invece ne costano 6-8mila".

E’ stata messa nel conto in questi ultimi giorni una riunione alla Biesse, proprio sul tema dei costi di trasporto al fine di valutare la situazione per quello che riguarda i materiali e i componenti che arrivano dall’India. "Stiamo monitorando con attenzione la situazione – dice Pierre LaTourre, capo della finanza dell’azienda di Chiusa di Ginestreto – per valutare la situazione proprio riguardante la crisi del golfo Arabico. Quindi capire come agire perché inviare il materiale via nave e farlo passare per l’Africa ha una forte incidenza sui costi di trasporto".

Un problema non solo in entrata, quello della Biesse, ma anche in uscita perché ci sono linee di produzione che sono destinate anche verso i paesi arabi che in questo momento sono tutt’altro che facili da raggiungere. Uno scenario geopoloitico che potrebbe anche dare una accelerata ad un tema che molte aziende hanno sul tavolo: accorciare la filiera produttiva riportando in patria molte produzioni di componenti che in questo momento arrivano dalla Cina. Questo per evitare il cappio al collo dell’aumento dei trasporti ed avere anche tempi certi nella consegna dei materiali alla clientela ora in balìa di molte variabili.

m.g.