Don Massimo Regini:: "Il Vangelo per tutti e progetti per le famiglie"

Don Massimo Regini, 61 anni, è un sacerdote marchigiano, docente di teologia morale, esperto di etica teologica e filosofica. È candidato a cittadino dell'anno per la sua vita dedicata alla spiritualità e all'animazione delle famiglie.

Don Massimo Regini:: "Il Vangelo per tutti e progetti per le famiglie"

Don Massimo Regini:: "Il Vangelo per tutti e progetti per le famiglie"

Don Massimo Regini, 61 anni, è nato a Urbino, anche se con la famiglia ha sempre vissuto a Gradara. E’direttore dell’Istituto teologico marchigiano, con sede ad Ancona, docente di teologia morale nello stesso istituto, ed esperto di etica teologica e filosofica sul cui tema ha pubblicato libri utilizzati nelle scuole teologiche. I suoi testi sono anche all’Università Lateranense.

Don Massimo, sorpreso della candidatura a cittadino dell’anno?

"Assolutamente sì"

Com’è nata la sua vocazione?

"Appartengono alla generazione di persone entrate in seminario fin da bambini, attraverso la testimonianza di un padre missionario. Lì ho frequentato scuole medie e superiori, poi ho proseguito gli studi teologici a Fano e sono sacerdote da 1987"

Quali le tappe principali del suo percorso?

"Sono stato vice parroco a Gradara, quindi parroco a Villa Ceccolini dove abbiamo costruito la chiesa. Nel 2001 mi hanno chiamato come vice rettore in seminario ad Ancona e ho fatto l’esperienza di educatore assieme al rettore e ad altri sacerdoti delle Marche. Ho curato la pastorale giovanile e vocazionale e, dopo avere organizzato la giornata mondiale della gioventù di Madrid, sono andato a San Carlo come parroco"

Che esperienza è stata a San Carlo?

"Di crescita assieme a un quartiere vivace con il quale abbiamo rilanciato il cinema Solaris e ristrutturato lo storico campetto della Falco. Quindi sono passato a Santa Veneranda e adesso alla parrocchia di Cattabrighe per ordinare l’Unità pastorale. L’Arcivescovo mi ha chiesto di essere vicario della zona e occuparmi delle famiglie diocesane. Abbiamo un progetto di animazione delle famiglie che vogliamo introdurre in Arcidiocesi per avvicinarle alle parrocchie"

Lei risiede nell’ex monastero delle monache sul San Bartolo, che progetto avete?

"L’ex monastero potrebbe diventare un centro di spiritualità per l’Arcidiocesi e per le famiglie in particolare, rilanciando un luogo punto di riferimento del territorio visto che si trova all’interno del Parco San Bartolo che la città giustamente valorizza"

Le sue omelie dicono che lei studia la parola prima di annunciarla, come nasce una buona predica?

"Lasciando che il vangelo parli al cuore del predicatore, di chi annuncia e della gente. C’è una frequentazione della parola, siamo custodi del vangelo, abbiamo una tensione a essere illuminati: la vita pastorale del sacerdote e della parrocchia è tutta qui, nel cercare di vivere secondo il Vangelo che entra nella vita, la sostiene, le dà un orizzonte"

Davide Eusebi