Donazioni del sangue, record fanese: "Nel 2023 raggiunta quota 4.206"

L’associazione fa il punto: gli iscritti sono 2322 e c’è chi, benché over 65, non ha alcuna intenzione di fermarsi. .

Donazioni del sangue, record fanese: "Nel 2023 raggiunta quota 4.206"

Donazioni del sangue, record fanese: "Nel 2023 raggiunta quota 4.206"

"Fano si afferma come città con maggiori adesioni e donazioni di sangue, rappresentando un modello virtuoso in tutta la provincia". Questo, in sintesi, il bilancio dell’Avis, associazione volontari italiani del sangue, sezione cittadina "Giuliano Solazzi". Il presidente del sodalizio, Giuseppe Franchini, ha evidenziato la crescita del numero delle donazioni, che nel 2023 sono state 4.206, circa 60 in più dell’anno precedente, mentre i soci hanno raggiunto quota 2.322.

Le donazioni femminili sono state 760, le maschili 1528, in entrambi i sessi il numero maggiore di donazioni si è registrato nella fascia di età 46-55. In crescita anche le donazioni nella fascia 18-25, che ammontano a 126 per le donne e 121 per gli uomini. Infine, colpisce il dato degli over 65, che continuano a donare nonostante il raggiunto limite di età. Sono 10 uomini e 5 donne.

"I dati sono confortanti – chiosa il presidente – e dimostrano una forte propensione nell’aiutare gli altri. Una tendenza cresciuta nel tempo, sin da 1950, anno di nascita dell’Avis fanese". Luca Serfilippi, consigliere regionale, candidato sindaco per il centrodestra e donatore Avis, ha sottolineato l’importanza del ruolo dell’associazione e della sua capacità di rilanciare le attività sportive e di solidarietà dopo la pandemia. L’assessore Etienn Lucarelli, prendendo spunto da una vicenda familiare, ha invitato a riflettere su quanto sia importante la donazione e di come ci si renda conto della sua importanza quando si ha bisogno di aiuto.

Infine, il presidente provinciale, Hermes Graziano, ha illustrato la filiera della donazione, mettendo in evidenza la necessità di fare rete, per meglio affrontare le criticità, come ad esempio la carenza di personale, e sviluppare dinamiche di rete interprovinciali e interregionali, dialogando con la sanità e le amministrazioni.

Marco D’Errico