Doppia protesta a Montefelcino: traffico e soluzione pericolosa

La Provincia aveva iniziato lavori per costruire una chicane a Montefelcino, ma i residenti hanno protestato per il pericolo che avrebbe creato. L'intervento è stato annullato e l'incrocio è tornato come prima.



Doppia protesta a Montefelcino: traffico e soluzione pericolosa

Doppia protesta a Montefelcino: traffico e soluzione pericolosa

La “chicane“ che la Provincia aveva in animo di costruire all’altezza del distributore di Villa Palombara, a Montefelcino, è durata giusto due giorni. Prima i cittadini avevano protestato per l’eccessiva velocità degli automobilisti in un centro abitato col limite ai 50, poi altri cittadini (o magari anche gli stessi, va’ a capire) hanno protestato perché secondo loro l’intervento della Provincia avrebbe creato eccessivo pericolo, soprattutto per i pedoni.

"Incredibile, prima protestano perché lì i veicoli procedono anche ai 110-120 all’ora, soprattutto di notte, e poi si stracciano le vesti quando cerchiamo di porre rimedio alla cosa con un intervento concreto": questo il commento del presidente della Provincia Giuseppe Paolini.

Che prosegue così: "Non ci hanno dato neppure il tempo di completare il lavoro secondo il progetto. Ai soliti esperti da poltrona è bastata un’occhiata per decretare che il progetto non andava bene, che era tutto sbagliato e da rifare. Ma se volevano sapere come sarebbe venuto, gli bastava fare un salto a Pian di Rose, dove abbiamo realizzato un intervento analogo. Lì la velocità media dei veicoli è diminuita di circa il quindici per cento e a quel che mi risulta i residenti sono più che contenti. Qui niente, abbiamo dovuto togliere tutto quanto. Bene, vorrà dire che adesso si terranno l’incrocio esattamente com’è, pericolo e tutto. E a quanti reclamano un autovelox, vorrei ricordare che gli autovelox non è che si possono mettere così, ad libitum, ci vuole un provvedimento del Prefetto…".

Ricordiamo che l’intervento, finché è “vissuto“, era consistito nella costruzione di due specie di “spartitraffico“ piazzati longitudinalmente rispetto ai sensi di marcia e un po’ decentrati rispetto alla mezzeria (verso l’incrocio con via Da Vinci). Nelle intenzioni queste specie di “piazzole“ di cemento dai bordi sopraelevati rispetto al piano stradale dovevano indurre gli automobilisti a rallentare.

I residenti si erano lamentati per il fatto che la strettoia che si era venuta a creare induceva qualche automobilista, e soprattutto camionista, a passare dove non doveva, ovvero sulla corsia di sinistra della provinciale. Temevano che questo potesse creare pericolo per i pedoni. Adesso è tutto tornato come prima.

a. bia.