"Ecco come era la scala da fare sotto i torricini"

Giorgio Londei apre il suo archivio e svela il progetto di Giancarlo De Carlo "Era una idea troppo ardita, da Roma mi dissero subito “Non se ne parla“".

"Ecco come era la scala da fare sotto i torricini"

"Ecco come era la scala da fare sotto i torricini"

Una scala a chiocciola poteva nascere tra il teatro Sanzio e i Torricini. Nel recente 1991. Una proposta che avrebbe potuto essere deflagrante come una bomba, se fosse stata presentata davvero agli uffici tecnici. Ma ciò non avvenne mai, perché i disegni rimasero sulla carta e ci fu un alt che venne dall’allora sindaco Giorgio Londei. Chi era l’ardito ideatore? Giancarlo De Carlo.

Racconta l’ex sindaco: "Con De Carlo ebbi un ottimo rapporto dal mio insediamento nel 1980 fino alla sua morte nel 2005. Quando fui eletto stava finendo la ristrutturazione del teatro, poi non ebbe più incarichi per alcuni anni, i tempi in cui fu chiamato Leonardo Benevolo. Ma ci teneva moltissimo a tornare, per lui Urbino era un luogo amatissimo. Nel 1988 la collaborazione tra Benevolo e il comune cessò, e richiamai De Carlo, cui venne data anche la cittadinanza onoraria l’anno dopo. Nel 1991, una sera era a cena a casa mia. A un certo punto mi consegnò un plico: c’erano i disegni di una scala che scendeva sotto terra dove ora c’è l’esedra sotto i torricini, davanti al teatro. Io gli dissi: “I disegni sono bellissimi, ma sotto i torricini è troppo azzardato“. Tra l’altro eravamo alla vigilia delle elezioni politiche. Però gli promisi di sentire informalmente il Ministero dei beni culturali e la soprintendenza. Quando li contattai, mi dissero: “Un progetto così non avrà mai la nostra approvazione“. Rividi De Carlo e gli dissi che non si poteva fare".

E lui cosa rispose? "Ovviamente non era d’accordo: disse che l’opera sarebbe passata alla storia. Sicuramente lui amava osare, amava trasformare la città; non gli mancava la sicurezza di sé, ma non tutto si poteva fare". Il progetto prevedeva una doppia rampa in discesa, appoggiata alle pareti dell’esedra, che arrivava a un pianerottolo e proseguiva poi in un tunnel dritto che finiva sotto il teatro e si collegava con la rampa, in modo da creare un’uscita spettacolare per chi saliva dal Mercatale. La scala però avrebbe ingombrato parecchio lo spiazzo di fronte al teatro, riducendo lo spazio carrabile ed eliminando un luogo di sosta e fotografie tra i più amati. Il progetto non fu mai divulgato da De Carlo, se non alcuni disegni nell’ambito di incontri o pubblicazioni accademiche.

Giovanni Volponi