Esplosione ferì operaio. Ricostruito il ginocchio

I medici dell’ospedale di Torrette hanno operato il 23enne che l’anno scorso, a Orciano, fu vittima di un infortunio per lo scoppio di una bombola.

Esplosione ferì operaio. Ricostruito il ginocchio

Esplosione ferì operaio. Ricostruito il ginocchio

Un grave incidente sul lavoro verificatosi nel maggio del 2023 ha costretto i medici ad amputargli la gamba destra all’altezza della coscia e oggi, a distanza di oltre 8 mesi, dall’ospedale di Ancona arriva la notizia che un delicato intervento chirurgico, durato più di 12 ore, svoltosi giovedì, ha consentito di salvargli l’arto sinistro, che gli consentirà "di rimettersi in piedi su quell’unica gamba, garantendogli una certa autonomia". Era il pomeriggio del 26 maggio dell’anno scorso quando in un’azienda a Schieppe, durante il taglio di alcune bombole di Gpl, ossigeno e di estintori destinate allo smaltimento, un ragazzo di 22 anni, F.S., rimase gravemente ferito agli arti inferiori da un’esplosione, dopodiché venne soccorso dall’eliambulanza, che lo trasferì all’ospedale di Ancona. Seguirono giorni difficili e una lunga fase di prima riabilitazione. Ora arriva la confortante notizia che "la sinergia tra la struttura organizzativa dipartimentale, di Chirurgia Ricostruttiva e Chirurgia della Mano, diretta dal professor Michele Riccio e l’Ortopedia e Traumatologia, diretta dal dottor Pascarella degli Ospedali Riuniti di Torrette, ha permesso la riuscita di un complesso e lungo intervento multidisciplinare volto a ricostruire l’arto inferiore del ragazzo".

"In acuto – prosegue la nota - fu necessario amputare l’arto inferiore destro alla coscia per salvare la vita del paziente e furono eseguiti numerosi interventi chirurgici per cercare di salvare almeno la gamba sinistra. Dopo un lungo ricovero di tre mesi, il bilancio includeva una complessa frattura da scoppio del femore distale sinistro che impediva al ragazzo di potersi alzare mettendo il peso sull’arto e una perdita di sostanza di gran parte del quadricipite femorale con esposizione dell’osso sottostante. Purtroppo, l’insorgenza di continue complicanze hanno reso necessario ritardare l’intervento definitivo fino ad oggi".

Finalmente il primo febbraio il paziente è stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico multidisciplinare durato più di 12 ore che ha visto la collaborazione di diverse professionalità. Il professor Riccio con la sua equipe, e il dottor Raffaele Pascarella con il collega Andrea Panfighi sono riusciti a ricostruire il femore distale mediante l’utilizzo di un costrutto ibrido di placche e trapianto di osso e tendini da donatore cadavere. "L’equipe è speranzosa che presto il giovane possa rimettersi in piedi su quell’unico arto".

Sandro Franceschetti